Dipendenze

n. 273, Maggio-Giugno 2019

Il numero di maggio-giugno 2019 di Psicologia contemporanea è dedicato alle Dipendenze

Storicamente associata all’utilizzo di droghe, la parola “dipendenza” viene oggi accostata a un numero sempre maggiore di situazioni: la dipendenza emotiva dal partner, dal cibo, dal giudizio degli altri, dal cellulare, e molto altro ancora. Il contrario della condizione di dipendenza è l’indipendenza, ossia quello stato mentale in cui siamo in grado prima di scoprire e poi di manifestare la nostra autenticità. È la libertà che ci rende uomini responsabili e felici, mentre la dipendenza ci indebolisce e atrofizza, riducendoci a schiavi impotenti.
Ecco alcuni articoli che trovarai al suo interno:

 

DIPENDENZA DAL GIOCO D'AZZARDO di Umberto Galimberti. Nella ludopatia ci sono tante componenti inconsce. A partire dalla fantasia di uccidere e fare rinascere 
sé stessi mediante la dissipazione e 
la ricostituzione di insperate fortune.

 

QUANDO LE TERAPIE E I TERAPEUTI CREANO DIPENDENZA di Giorgio Nardone e Vittorio Porpiglia. Una galleria di tipologie di psicoterapeuta in cui tratti di personalità e caratteristiche relazionali di quest’ultimo squilibrano il rapporto con il paziente

 

LA DIPENDENZA DALLE TECNOLOGIE di Giuseppe Riva. Quali sono i segnali che attestano una dipendenza dai media tecnologici? e quanto è consapevole l’utente di sacrificare parte della sua esistenza alla dimensione online?

 

LA DIPENDENZA COME SOLUZIONE: UN PARADOSSO POSSIBILE? di Ferdinando Salamino. Qualche volta contrarre una dipendenza costituisce un tentativo di via d’uscita da un’impasse. salvo restare incastrati 
in quella che doveva essere la soluzione

 

IL LAVORO COME OSSESSIONE di Guido Sarchielli. Genesi e modalità di manifestazione del workaholism, la dipendenza da lavoro. Una degenerazione che mette a dura prova l’equilibrio tra l’attività professionale 
e le altre sfere di realizzazione personale.

 

IL VIDEO GIOCO: NUOVA DIPENDENZA O PALESTRA VIRTUALE? di Loredana CirilloMatteo Lancini. Ecco una diversa lettura della dipendenza da videogiochi, che per i ragazzi non rappresenta solo un distacco dal reale, ma anche un modo per prepararsi ad esso mediante sfide e battaglie virtuali.