Elettra Pezzica

Stress quotidiani e salute del cervello

In che modo reagite ai piccoli stress della vita quotidiana, come trovarvi imbottigliati nel traffico o affrontare una lunga coda alle poste?

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Vi sentite velocemente frustrati, arrabbiati e spazientiti? La risposta che date a questa domanda potrebbe avere un’influenza non indifferente sulla salute del vostro cervello. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Psychosomatic Medicine e condotto dai ricercatori della Oregon State University, infatti, reagire agli stress quotidiani con emozioni negative potrebbe contribuire al declino cognitivo negli anziani.

Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno seguito 111 persone tra i 65 e i 95 anni per due anni e mezzo. Ogni 6 mesi i partecipanti sono stati sottoposti a una serie di valutazioni cognitive per monitorare la salute del loro cervello. Una di queste richiedeva di esaminare due stringhe di numeri e capire se apparivano le stesse cifre indipendentemente dall’ordine (ricerche precedenti avevano collegato prestazioni poco brillanti in questo compito a minor attenzione, a invecchiamento cognitivo e a maggior rischio di demenza). Ai partecipanti veniva inoltre chiesto di fare il punto sugli stress quotidiani subiti – da loro e da persone care – e di specificare come vi avevano reagito, scegliendo in un ventaglio di emozioni positive e negative, e indicando l’intensità. 

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I risultati hanno mostrato un’associazione tra reattività negativa agli eventi stressanti e prestazioni scadenti al test cognitivo, suggerendo un peggior focus mentale e una minor salute cognitiva nelle persone tendenti a sovra-reagire agli stress di vita. È importante sottolineare che non erano gli eventi stressanti in sé a contribuire al declino cognitivo, ma il modo di reagirvi della persona. Nella fascia di soggetti più “giovani” (dai 65 ai 79 anni), infatti, la quantità di fattori di stress quotidiani correlava con buone prestazioni al test cognitivo. Gli stressor erano segno che la persona aveva uno stile di vita più attivo ed era maggiormente coinvolta in attività sociali e professionali, cosa che andava ad affinarne il funzionamento mentale. 

Insomma, i fattori di stress quotidiani possono rappresentare una sorta di “tonico” sul funzionamento della nostra mente, purché siamo in grado di reagirvi opportunamente. Al contrario, sovra-reagirvi negativamente potrebbe avere effetti negativi sul nostro cervello. «Gli anziani dovrebbero essere consapevoli delle loro reazioni emotive agli eventi stressanti della vita quotidiana e, se necessario, apprendere strategie di gestione dello stress al fine di preservare il più possibile la salute del loro cervello», ha commentato il professor Robert Stawski, autore principale dello studio.

Stawski R. S., Cerino E. S., Witzel D. D., MacDonald S. W. S. (2019), «Daily stress processes as contributors to and targets for promoting cognitive health in later life», Psychosomatic Medicine, 81 (1), 81-89

Questo articolo è di ed è presente nel numero 273 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui