Far niente la strategia per chi ha troppo da fare

n. 252, Novembre–Dicembre 2015

Questo numero di Psicologia contemporanea dedica uno spazio particolare alla motivazione e all’apprendimento.

CINQUE DOMANDE CHIAVE SULLA MOTIVAZIONE di Alan Lieury. Psicologo cognitivo e autore di studi sulla motivazione, l’autore riflette sui fattori che maggiormente possono potenziare la motivazione allo studio e il conseguente successo scolastico.

LO STRANO CASO DEI RAGAZZI CHE NON VOGLIONO PENSARE di Anna Oliverio Ferraris. Talvolta le difficoltà di apprendimento di alcuni studenti non dipendono da presunti deficit intellettivi ma da rigidità emotive, insicurezza caratteriale e condizionamenti ambientali. Ad un pensiero “aperto” e tollerante questi ragazzi contrappongono spesso una modalità di pensiero dogmatica e anche aggressiva. Gli altri articoli della rivista affrontano le più diverse tematiche psicologiche e le loro applicazioni. Ecco qualche esempio:

FAR NIENTE. LA STRATEGIA OBBLIGATA PER CHI HA TROPPO DA FARE di Birgit Shönberger. Se hai troppo da fare, la cosa migliore è non far niente. Da studi recenti di psicologia e neuroscienze risulta proprio che il nostro cervello abbia bisogno di momenti di riposo assoluto. Periodi regolari di inattività sono condizione indispensabile per la creatività, l’autocoscienza e la salute mentale. Ma la domanda è: come si fa a non far niente?

SOLITUDINI IN RETE di Jean François Marmion. Secondo la psicologa Sherry Turkle, stiamo vivendo una situazione paradossale: mentre le nuove tecnologie ci allontanano sempre più dalle relazioni sociali autentiche, abbiamo la tendenza a costruire un reale legame di attaccamento con le macchine.

IL SESSO AL TEMPO DELLE MELE E DELLA PUBBLICITÀ di Silvia Bonino. La precocità dell’attività sessuale, che oggi caratterizza molti adolescenti, spesso si realizza in assenza delle necessarie competenze personali e relazionali.

AGGRESSIONI ONLINE. PREVENZIONE E STRATEGIE DI INTERVENTO di Claudia Sposini. Un fenomeno molto diffuso tra i ragazzi è purtroppo l’utilizzo dei moderni media per mettere in atto vari tipi di soprusi e molestie nei confronti dei coetanei. La mancanza di interazione faccia a faccia e la possibilità di assumere identità online fittizie non fanno altro che favorire questo tipo di comportamenti. Sia a livello familiare che scolastico si possono utilizzare alcune specifiche strategie di intervento.