Padri in sala parto
n. 235, Gennaio–Febbraio 2013
Ecco alcuni articoli che potrai leggere in questo numero di Psicologia Contemporanea:
GLI INGANNI DEL MARKETING. I PROCESSI COGNITIVI CHE INFLUENZANO LE NOSTRE SCELTE D’ACQUISTO di Gabriele Giacomini. Se fossimo perfetti calcolatori razionali, se riuscissimo in ogni situazione ad essere pienamente consapevoli delle nostre esigenze e delle nostre preferenze, allora saremmo al riparo anche dal più smaliziato esperto di marketing. Ma non è questa la realtà.
EHI, RAGAZZI, HO CONOSCIUTO IL MONDO! di Felice Carugati e Franco Fraccaroli. Oggi sempre più giovani decidono di affrontare esperienze educative e di studio all’estero. Chi organizza questi soggiorni deve tenere ben presenti i processi psicosociali in gioco, i reali benefici e i potenziali rischi, i fattori di successo che favoriscono l’apprendimento e la maturazione dei ragazzi.
PADRI IN SALA PARTO. MA ESSERCI NON È TUTTO di Eva Tenzer. Di solito, i padri oggi sono presenti alla nascita dei figli, per lo più un’esperienza straordinaria che rafforza il legame con la madre e con il bambino. Non per tutti gli uomini però le ore passate in sala parto rappresentano un evento positivo: alcuni le vivono in maniera traumatica. Studi recenti cercano di spiegarne le cause.
AUTOREGOLAZIONE E QUALITÀ DELLA VITA di Malgorzata Szcześniak e Veronica Rosati. Secondo le più recenti ricerche, la capacità di autoregolazione dei propri comportamenti è la potenzialità più debole del genere umano. Tuttavia, essere più disponibili alla riflessione e più responsabili nelle nostre scelte dovrebbe essere una direzione verso cui tendere.
AIUTINI PERICOLOSI. DROGHE, STUDIO E DIPENDENZA di Alberto Oliverio. L’uso dei farmaci che rendono intelligenti, anche detti potenziatori della mente, è molto diffuso, soprattutto negli Stati Uniti. Un fenomeno che, oltre a dare dipendenza, pone alcuni problemi di bioetica.
L’INTERVENTO PSICOLOGICO NEL CONTESTO CARCERARIO di Maria Angela Guardi. Sappiamo che uno dei problemi più urgenti nelle carceri italiane è il sovraffollamento, molto meno però sappiamo del lavoro svolto quotidianamente dagli psicologi al loro interno.