Gennaro Romagnoli

Decido io come tu mi fai stare

Sentirsi vittime di un narcisista, soprattutto nell’ambito sentimentale, non deve diventare un alibi per non far valere la nostra personalità nel rapporto.

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Tutti conoscono il significato del termine “narcisismo” e in particolare da dove proviene. Il mito di Narciso è infatti uno dei più noti e, nonostante abbia avuto svariate versioni, da quelle elleniche a quelle romane, il suo messaggio è sempre lo stesso: una sorta di ammonimento morale per i giovani che rifiutano l’amore altrui in quanto amano eccessivamente sé stessi. Lo so, ho un po’ ridotto all’osso il mito, ma è questo il senso che esso ha cercato di infondere per secoli nella mente degli esseri umani. Un eccessivo amore per sé stessi ci porta a non vedere l’amore altrui e a trattare male le persone che ci dimostrano questo sentimento così nobile e sano. 

Che i miti abbiano un insegnamento morale di fondo è noto sin dall’antichità ed è per questo che erano parte integrante dell’apprendimento di ogni giovane ragazzo che decideva di intraprendere un percorso di studi. Tuttavia, a trasporre nell’epoca moderna i miti antichi non ci ha pensato solo la letteratura, ma anche Freud. Il quale ha fatto ampio uso dei miti antichi per spiegare ciò che osservava nella propria clinica e per dare nuova forma a vecchi modi di catalogare la psicopatologia. 

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Questo articolo è di ed è presente nel numero 283 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui