Vincere o non perdere?
Che cosa vi spinge? Cos’è più importante per voi? Vincere, o non perdere?
Per raggiungere lo scopo siete disposti a correre dei rischi, o è la sicurezza il vostro fine supremo? Sapendo questo vi sarà più facile prendere decisioni e motivarvi all’azione.
![Vincere o non perdere?](/media/filer_public_thumbnails/filer_public/f6/fa/f6fa6d11-ec00-4249-829f-dcbb04e8c44d/vincere-non-perdere.jpg__1200x675_q85_crop_subject_location-600%2C337_subsampling-2_upscale.jpg)
Cos’hanno a che fare le esperienze di viaggio, i comportamenti di acquisto e gli ideali di coppia? Molto, stando alla teoria del focus regolatorio, secondo cui le motivazioni personali sono guidate da due prospettive fondamentali: il desiderio di vincere o l’aspirazione a non perdere. Tory Higgins, direttore del Motivation Science Center della Columbia University, a New York, ha sviluppato questa teoria negli anni Novanta.
Il suo approccio ha fatto scuola. Centinaia di studi, condotti nel suo laboratorio e in ogni parte del mondo confermano che il focus regolatorio interviene praticamente in tutti gli aspetti della vita quotidiana: dal lavoro all’acquisto di beni di consumo, dai litigi di coppia all’educazione dei figli.
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Nel suo libro Focus, pubblicato con la psicologa sociale Heidi Halvorson, Higgins descrive due forme di focus regolatorio: la promozione e la prevenzione. Per gli individui focalizzati sulla promozione lo scopo è andare avanti e vincere. Sono  tutti concentrati sulle ricompense che otterranno in caso di riuscita: attenzione, successo, informazioni, beni materiali. Perseguono i loro progetti personali e professionali con entusiasmo e ottimismo. Per loro quelle che contano sono le grandi idee; sui dettagli non si soffermano volentieri. Ciò li espone a errori, e quando qualcosa va storto generalmente non hanno un piano B. È un prezzo che pagano volentieri, perché per loro la cosa peggiore sarebbe essersi lasciati sfuggire un’occasione.
Per gli individui focalizzati sulla prevenzione, invece, si tratta soprattutto di non commettere errori e mantenere lo status quo. Si preoccupano quindi di quello che può succedere se non sono abbastanza attenti e prudenti. Ci pensano tre volte prima di agire, lavorano lentamente e curano molto i particolari. Fare il proprio dovere lo considerano il bene supremo, mentre sviluppare idee nuove o tentare vie non battute non rientra fra le loro qualità. Agli altri possono fare un’impressione pedantesca e pessimistica. Ma preferiscono perdere un’occasione piuttosto che bruciarsi le dita. In fondo la cosa peggiore per loro è subire una perdita o non essere riusciti a neutralizzare un pericolo. I due sistemi motivazionali hanno origine in due diversi bisogni fondamentali, spiega Higgins: la promozione nel desiderio di essere nutrito e accudito, la prevenzione nel bisogno di sicurezza. (...)
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Questo articolo è di ed è presente nel numero 254 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui