Antonio Cerasa

Saggezza artificiale

A prima vista, il concetto di saggezza ci sembra molto lontano dal mondo degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale. Invece, grazie alle evoluzioni odierne delle neuroscienze, si può cominciare a parlare di una “saggezza artificiale”

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Sembra difficile oggi poter affermare che la saggezza non è solo un concetto teorico, ma un vero e proprio costrutto (multidimensionale) della personalità che può essere descritto, misurato (sul piano sia biologico che comportamentale) e distinto da costrutti simili, come ottimismo, compassione o resilienza. Eppure, le moderne ricerche psicometriche e neuroscientifiche ci stanno aprendo un nuovo scenario, estremamente interessante. Uno scenario non “riduzionistico”, come si potrebbe pensare, ma assolutamente olistico, in cui convergono conoscenze dalla filosofia, della psicologia, della neurofisiologia, fino alla biologia. Una nuova visione globale utile a fornire un costrutto scientifico della saggezza che abbia un’unica grande finalità: applicare queste conoscenze per sviluppare nuove forme di educazione alla salute mentale in primis e poi fisica.

LA SAGGEZZA, SCIENZA DELLE ALTRE SCIENZE. PLATONE

Il concetto “saggezza” ha profonde radici storiche che affondano nella religione, nelle tradizioni e soprattutto nella filosofia. La saggezza è argomento centrale di diversi libri sacri, come il Sebayt nell’antico Egitto, la Bhagavad Gita, della religione indù e ovviamente l’Antico Testamento, dove i Salmi e i Proverbi hanno come grande scopo quello di descrivere il raggiungimento proprio della saggezza. Oltre ai libri sacri abbiamo gli antichi filosofi greci, così come gli influenti pensatori orientali (Confucio o Buddha), tutti uniti nella ricerca della saggezza e nella pratica del suo insegnamento.

La psicologia ha cominciato a interessarsi a questo argomento con Stanley Hall, e poi con Erikson, il quale concettualizzava la saggezza come il risultato ottimale di un conflitto tra l’integrità dell’ego e la disperazione, che caratterizza la fase finale del suo postulato corso di 8 fasi della vita umana. La prima definizione più descrittiva ce la danno Clayton e Birren (1980), i quali proposero che la saggezza consiste in diverse componenti discrete e misurabili: una componente riflessiva, che coinvolge l’introspezione e l’intuizione; una componente affettiva, che coinvolge l’empatia e la tranquillità; e una componente cognitiva, caratterizzata da conoscenza ed esperienza.

Il primo vero studio scientifico sulla saggezza, comunque, lo dobbiamo a Vaillant e Mukamal (2001), i quali studiarono i fattori che contribuiscono al benessere mentale e fisico e alla longevità. I predittori di un invecchiamento di successo includevano fattori non modificabili (classe sociale, temperamento, salute fisica e storia famigliare di longevità) e fattori modificabili (matrimonio, strategie di coping, attività fisica, peso corporeo, ricorso ad alcol e fumo). Vaillant scoprì che la saggezza aumenta in maniera simmetrica con l’aumentare dell’età, e che questa relazione era fortemente dipendente dalla presenza del tratto di personalità “openness” (apertura a nuove esperienze) quando si è giovani e dalla crescita psicosociale durante la vita.

UN NUOVO TRATTO DI PERSONALITÀ

Queste prime ricerche, unitamente a quelle compiute da Cloninger, che parlava di saggezza come di un’integrazione tra auto-direzionalità, cooperatività e auto-trascendenza, ci fanno capire che forse siamo davanti a una nuova espressione caratteriale, che potremmo racchiudere in una nuova descrizione psicometrica, quale quella offerta dai famosi BIG-5 della nostra personalità. Per arrivare a definire la saggezza come “tratto di personalità” dovremmo prima definire concretamente tutti i sotto-tratti di questo fenomeno. Operazione non facile, visto che le definizioni di saggezza variano in tutta la letteratura, tra riferimenti descrittivi e quelli puramente concettuali.

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Questo articolo è di ed è presente nel numero 286 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui