La forza dei micro-contenuti
Per farsi conoscere il più possibile, un professionista della salute deve comunicare con autorevolezza, ma pure con efficace agilità.

Se dovessimo pensare al modo più autorevole per presentare un professionista del benessere al grande pubblico, probabilmente concorderemmo tutti sul fatto che un libro – in particolar modo nella sua pubblicazione cartacea – rappresenti ciò che è universalmente riconosciuto come un elemento di credibilità. E ogni professionista ha innanzitutto bisogno di risultare credibile. A prescindere dal suo contenuto e dalla validità delle argomentazioni, il libro ha il potere di attribuire autorevolezza al nome scritto in copertina. Ciò non impedisce al lettore di cambiare idea dopo poche pagine, ma è una verità oggettiva che l’impressione fatta sull’interlocutore non possa che essere positiva al primo impatto.
Nel tentativo continuo di promuovere la nostra professione è giusto chiederci quale possa essere la strada più adatta per avvicinare il pubblico ai nostri servizi. Sebbene quanto detto sul libro resti valido, dobbiamo fare i conti con due verità: la prima ha a che vedere con la difficoltà legata alla scrittura e alla pubblicazione di un libro e la seconda invece è direttamente collegata alle abitudini che caratterizzano la ricerca di informazioni in questo momento storico.
Ricapitolando: a scatola chiusa, 200 pagine rilegate con il nostro nome in copertina sono un’ottima cosa, ma nel quotidiano i pazienti che stiamo cercando di intercettare cercano e consumano informazioni in modi molto diversi da questo.

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Questo articolo è di Alessio Beltrami, Luca Mazzucchelli ed è presente nel numero 279 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui per leggerlo tutto