Guidalberto Bormolini

Il mistero dell'altro

L'incontro che disvela tesori

Al di là di ciò che molti pensano, la storia, nel rapporto fra popoli differenti, annovera più testimonianze di incontri che di scontri. Diversamente da oggi.

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Basta aprire un giornale – i pochi che ancora lo fanno – o comunque affacciarsi al mondo delle notizie, in qualsiasi forma il mercato dell’informazione oggi ce le proponga, per rendersi conto che da tempo c’è un’emergenza: l’incontro con l’altro. Un’emergenza mal affrontata che ha dato origine a schieramenti contrapposti, apparentemente inconciliabili. O, peggio ancora, che ha suscitato comportamenti illegali e disumani, come le frequenti notizie anche delle ultime settimane confermano. 

Devo ammettere che resto stupito delle mie stesse parole… L’incontro è un’emergenza? È diventato un problema? Come può essere successa una cosa simile, quando è proprio l’incontro con l’altro che ci rende più umani?

Eppure, qualcosa è successo perché i dati parlano chiaro: secondo l’Ufficio anti-discriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio in Italia abbiamo una media di 5 episodi discriminatori al giorno di natura razzista. Oltre a tutti quelli contro il “diverso” per motivi non xenofobi. 

Questi dati in Italia sono accentuati dal fatto che si concretizzano, secondo l’ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights) dell’OSCE, in una media superiore a 1 crimine al giorno per motivi razziali. La commissione di indagine del Parlamento italiano ha lanciato un allarme per gli episodi di odio, intolleranza, xenofobia e razzismo, alla cui base ci sono rappresentazioni del “diverso” false e fuorvianti, stereotipi che divengono “normalità”, e ciò anche ai vertici dell’informazione e della cultura politica.

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Questo articolo è di ed è presente nel numero 268 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui