Gennaro Romagnoli

Fine degli esami che non finiscono mai

Nel mondo del self-help proliferano corsi di formazione che tendenziosamente promettono al cliente di fargli superare i suoi complessi una volta per tutte, di liberarlo in via definitiva dallo stress o magari di sviluppare in lui un’abilità per ogni occasione.

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"Non si finisce mai di imparare": questa frase che oggi suona molto familiare non è in realtà così nota alle persone che si accingono a frequentare una qualsiasi scuola o corso di formazione. Mentre un tempo uno studente sceglieva un percorso, lo completava e poi svolgeva quella mansione per il resto della propria vita (o quasi), oggi questo non è più possibile. Un po’ perché il mondo del lavoro si è radicalmente modificato, un po’ perché le cose da imparare sono sempre di più e in continuo mutamento.

Nel mondo della scuola e della formazione in generale, queste sono idee ormai assodate, si parla sempre più di “formazione continua” e le scuole hanno programmi sempre più articolati per fare da ponte fra la “teoria e la pratica”. Il self-help e più in generale la crescita personale sembrano nascere proprio per questa esigenza di un apprendimento continuo. Prim’ancora che aziende e scuole se ne occupassero istituzionalmente, le persone hanno iniziato a dimostrare un forte interesse per un auto-apprendimento, per la ricerca di un miglioramento personale.

Tuttavia, nonostante questo desiderio sia sempre più condiviso, è proprio qui che si annida l’insidiosa convinzione della “fine degli esami e degli sforzi”. Questo accade per diversi motivi: il primo e in assoluto il più evidente è legato al marketing che sta dietro il self-help.(...)

Questo articolo è di ed è presente nel numero 264 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui