Rèmi Sussan

L'impatto psicologico dei mondi virtuali

Giochi di ruolo, universi virtuali in 3D, giochi in rete: ogni giorno milioni di persone cambiano mondo e indossano nuove identità. Quali sono gli effetti sulla loro psiche?

Impatto psicologico dei mondi virtuali

Una delle più grandi innovazioni del XXI secolo è forse la possibilità di vivere in più mondi contemporaneamente, sotto diverse identità. Ogni giorno migliaia di persone si trasformano in astronauti, cavalieri alla ricerca di oggetti magici, o si accontentano semplicemente di fare nuove amicizie variando dettagli della propria identità, come età o sesso. Gli universi virtuali continuano a guadagnare terreno nella vita quotidiana. La maggior parte rientra nella categoria ludica dei giochi di ruolo online (MMORPG, Massively Multiplayer Online Role-Playing Game). In quale mondo vuoi andare? Chi vuoi essere? Non è difficile: si assume un’identità fittizia, sotto forma di un personaggio in 3D, e mediante questo avatar si esplora l’ambiente virtuale, dove si incontrano migliaia di altri giocatori. (...)

CAPACITÀ MANAGERIALI

Secondo una voce corrente i giochi di ruolo online sviluppano inedite capacità di organizzazione e di collaborazione, utilissime nel mondo del lavoro. Si dice che imprese digitali come Yahoo reclutino volentieri utenti di World of Warcraft per le loro competenze manageriali.

Nel 2007 l’IBM ha commissionato una ricerca per accertare come stiano effettivamente le cose. Quali sono i metodi usati dai giocatori per condurre a buon fine le loro azioni in un universo virtuale come World of Warcraft? I ricercatori hanno scoperto che vengono adottati spontaneamente comportamenti inediti, per esempio la leadership a turno. Nell’ambito di una “gilda” (squadra di internauti associati per compiere un’impresa), quello che possiede le attitudini migliori per superare una data prova assume spontaneamente la guida del gruppo, ma una volta assolto il suo compito torna fra i ranghi, lasciando il posto a chi è meglio attrezzato per risolvere il problema successivo. È chiaro che questo modello di leadership sarebbe utilissimo in azienda, ma è ben difficile instaurarlo. (...)

UN ALTER EGO VIRTUALE

I ricercatori di Stanford si sono interessati soprattutto a un avatar particolare, il DoppelgŠnger (il sosia, in tedesco), una sorta di alter ego virtuale che il giocatore manovra a suo piacimento. Alcuni lavori sembrano indicare che il comportamento del Doppelgänger nel mondo virtuale tende a influenzare quello del suo possessore. Per esempio, se si fa fare sport al proprio Doppelgänger è più probabile che si finisca per andare davvero in palestra. (...)

Questo articolo è di ed è presente nel numero 254 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui