Marco De Veglia

Internet sta cambiando il marketing?

Per alcuni l’esperienza digitale si limita a Facebook, che ai loro occhi finisce così per equivalere a Internet. A livello di marketing ciò incoraggia ad allargare ad ogni medium caratteristiche che sono proprie del social di Zuckerberg.

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Stamattina parlavo con mia moglie di un suo zio che non ha l’e-mail. Anzi, nessuno tra le persone di quella famiglia ha l’e-mail, tranne una nipote. Tutti, però, hanno Facebook. Questo fatto è un’ulteriore conferma di ciò che sento e affermo ormai da qualche anno: Internet è diventata Facebook. Ovvero, per moltissime persone Facebook è la faccia (e l’interfaccia, per usare un termine tecnico) di Internet.

Numerose persone non usano Google, non girano per i siti Internet, men che meno scrivono indirizzi web sul browser (non saprebbero cosa sono). Ma accendono lo smartphone, toccano l’icona di Facebook e... sono su Internet.

In gergo tecnico, Facebook viene chiamato un “walled garden”, un “giardino recintato”, cioè un sito Internet dove l’utente si muove all’interno di determinati limiti e condizioni. Nel caso di Facebook, il walled garden è estremamente gratificante e non fa percepire i limiti, non fa percepire appunto di trovarsi su uno dei milioni di siti che ci sono su Internet.

Ma perché oggi parlo di ciò su questa rivista? Cosa c’entra con la psicologia e con il marketing, gli argomenti della mia rubrica? Io credo che c’entri molto. (...)

Questo articolo è di ed è presente nel numero 263 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui