Generazione touch screen

n. 231, Maggio–Giugno 2012

Questo numero di Psicologia contemporanea dedica uno spazio particolare agli aspetti dell’ipermodernità.

LA DROGA DEL CONSUMISMO di Serge Latouche. Viviamo in società dominate da un’economia della crescita fine a se stessa, nelle quali non si cresce per soddisfare i bisogni riconosciuti, ma solamente per crescere. Produrre di più, però, implica necessariamente consumare di più, suscitando all’infinito nuovi bisogni.

GENERAZIONE TOUCH SCREEN di Marina D’Amato. La nuova generazione di bambini usa le tecnologie in modo intuitivo e vive immersa nei media: socializzazione e formazione sono mediate da Internet, social network e consolle per videogiochi. Ci sono dei rischi per la crescita?

LO SPETTACOLO DEL CORPO di Maria Giuseppina Pacilli. Corpi magrissimi, seni ipertrofici, volti come maschere con i lineamenti esasperati dalla chirurgia estetica: sono queste le immagini di donne in cui ci imbattiamo sempre più spesso guardando la televisione, sfogliando un quotidiano o navigando in Internet. Immagini talvolta surreali ma così consuete da apparire ormai normali. Gli altri articoli della rivista affrontano le più diverse tematiche psicologiche e le loro applicazioni. Ecco qualche esempio:

I FIGLI DEI PAZIENTI PSICHIATRICI di Anna Oliverio Ferraris. Secondo uno studio del 2010, condotto dal Collegio Europeo di neuropsicofarmacologia, il 38% della popolazione europea soffre di un disturbo mentale: dall’ansia alla depressione grave, dalla dipendenza da alcol e droghe all’iperattività, dalla schizofrenia alla demenza. Ne consegue che, in Europa, molti bambini e adolescenti, circa il 3%, crescono con un genitore psicologicamente labile.

IL BILINGUISMO NEI BAMBINI di Barbara Abdelilah-Bauer. Essere bilingue è la chiave per accedere a un mondo con meno frontiere. Quali sono i vantaggi e come attuare un’educazione bilingue efficace?

LE FALSE CONFESSIONI di Jean-François Dortie. Come è possibile arrivare a confessare delitti non commessi? Perché costretti? Per calcolo? O perché ci si considera davvero colpevoli?

LE FOBIE di Massimiliano Oliveri. Se i disturbi d’ansia, nel loro insieme, sono i disturbi mentali più frequenti, tra essi le fobie sono di gran lunga i più comuni.