Giuseppe Riva

Smart learning: istruzioni per l’uso

I consigli dell’esperto per evitare conseguenze spiacevoli della didattica a distanza attraverso strumenti tecnologici.

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Quest’anno la scuola che rivedremo in autunno sarà molto diversa da quelli degli anni precedenti. Infatti il Coronavirus e le sue conseguenze hanno costretto insegnanti e studenti a riorganizzare le proprie interazioni per adattarle alle esigenze della didattica a distanza (smart learning). Solo che lo smart learning non implica solo mettere online le lezioni. Richiede, infatti, una serie di cambiamenti nelle pratiche e nelle abitudini, che necessita dell’impegno di genitori e figli. Per cercare di rendere meno traumatico il passaggio al mondo della didattica a distanza ho elaborato 3 indicazioni pratiche che possono aiutare i genitori a rendere questa esperienza meno problematica e più efficace.

[1] Le lezioni online sono sempre e comunque delle lezioni. Nonostante l’insegnamento non sia più faccia a faccia, ma avvenga attraverso uno schermo, le lezioni continuano a rimanere delle lezioni. Per questo gli studenti sono tenuti a rispettare le stesse regole che hanno caratterizzato l’esperienza scolastica:

• il rispetto degli orari e degli spazi: è compito delle famiglie aiutare i propri figli a rispettare gli orari di inizio delle lezioni e a verificare che i dispositivi tecnologici e i diversi materiali siano disponibili all’inizio della lezione. Inoltre la stanza scelta per partecipare alle lezioni dev’essere il più possibile in ordine e isolata per evitare che oggetti, suoni o movimenti inopportuni possano distogliere l’attenzione degli altri studenti. Occorre infine avere a disposizione nella postazione di lavoro il materiale che dovrà essere utilizzato durante le lezioni: libri, quaderni, cartellette per le educazioni, flauto ecc.;

• il rispetto della disciplina: durante le lezioni faccia a faccia non è consentito chiacchierare con i compagni, consultare il proprio cellulare o uscire dalla classe. Lo stesso vale per le lezioni online. Per questo, durante le lezioni: non bisogna utilizzare le piattaforme di chat presenti negli strumenti di video-conferenza per parlare con gli altri studenti, a meno che non sia indicato esplicitamente dal docente; non bisogna utilizzare lo smartphone. Per questo, se il proprio figlio ha uno smartphone personale, si consiglia di riporlo in un cassetto o in un’altra stanza prima di iniziare la lezione; è sconveniente spegnere la telecamera durante la lezione. Mentre gli studenti delle primarie di solito non hanno problemi a farsi vedere durante le lezioni, gli studenti delle secondarie hanno più resistenze, in particolare quando non si sentono vestiti o truccati in maniera adeguata. Tuttavia, l’impossibilità di vedere i propri studenti limita l’efficacia comunicativa del docente e riduce la quantità di interazioni tra gli studenti.

[2] Ricordati che dopo la lezione la tecnologia rimane in mano ai tuoi figli. Lo smart learning obbliga tutte le famiglie, anche quelle che in passato avevano volutamente limitato l’uso delle tecnologie, a far interagire i propri figli con PC e/o tablet. Ricorda che i tuoi figli sono subito attratti dalle opportunità offerte dalla tecnologia e, se ne hanno la possibilità, possono cominciare a utilizzarla anche in modalità che il genitore non aveva previsto. Per evitare problemi conviene:

• togliere il dispositivo tecnologico dopo ogni lezione: quando la lezione finisce, soprattutto se il genitore è impegnato in altro, è facile dimenticarsi che il proprio figlio ha in mano un dispositivo tecnologico. Per questo conviene esplicitare subito che le tecnologie servono solo per la didattica e definire a prio­ri delle limitazioni, per esempio il tempo massimo di utilizzo del dispositivo e/o il tipo di applicazioni e programmi che si possono usare;

• se possibile, far utilizzare ai propri figli un dispositivo dedicato, diverso dal PC del genitore, che potrebbe avere materiale o collegamenti a contenuti non idonei;

avendo la possibilità di scegliere, è meglio utilizzare un tablet rispetto a un PC, perché consente un maggior controllo dei contenuti e delle applicazioni presenti;

nel caso di utilizzo di un PC, ha senso valutare la possibilità di utilizzare un sistema di parent control per evitare comportamenti a rischio. Accanto ai numerosi strumenti a pagamento segnalo il programma Family Safety integrato nelle impostazioni di Windows 10 e totalmente gratuito;

• verificare i settaggi di YouTube: 
YouTube è uno strumento molto utilizzato dagli insegnanti per mostrare video ai nostri figli. Tuttavia, navigando liberamente nell’app di YouTube è possibile raggiungere contenuti non sempre consigliati. Per evitare problemi i principali suggerimenti sono: creare un account dedicato per il proprio figlio. Ciò eviterà di visualizzare collegamenti a contenuti non appropriati per la propria età, oltre a permettere di controllare molto meglio la loro attività; impostare la “modalità con restrizioni”. Creato l’account, è possibile, dalle impostazioni, attivare tale modalità. Questo filtro esclude tutti i contenuti segnalati come inappropriati e rende la navigazione meno problematica; disabilitare i video automatici (per disabilitare l’autoplay di YouTube basta premere sull’icona delle impostazioni e scegliere Impostazioni > Riproduzione automatica > Riproduci automaticamente i video > Disattiva).

[3] Approfondisci coi tuoi figli le modalità di uso responsabile della Rete. La maggiore disponibilità delle tecnologie ha spostato online la maggior parte delle attività sociali dei nostri figli. Tuttavia alcuni dei loro comportamenti, come la condivisione online di immagini di amici e conoscenti senza la loro autorizzazione esplicita o la presa in giro dei compagni sulle chat di classe e sui social, sebbene molto comuni nascondono tante insidie sul piano sia personale che legale. Perciò è utile provare ad approfondire con i nostri figli questi e altri temi legati a un impiego responsabile dei media digitali. Risorse utili per facilitare lo scambio e l’identificazione di pratiche corrette sono:

• il sito Generazioni connesse, che offre una serie di video che presentano in modo accessibile ai più giovani i principali problemi della Rete: www.generazioniconnesse.it;

• il sito Vivi Internet al meglio, 
realizzato da Google e da Telefono Azzurro, che presenta una serie di video che permettono ai ragazzi di acquisire maggiore consapevolezza sulla loro presenza online: vivinternet.azzurro.it

• il sito Nativi digitali, su cui è reperibile una serie di contratti che figli e genitori possono firmare con le principali regole di utilizzo delle tecnologie: si veda http://www.natividigitali.com.

Giuseppe Riva è ordinario di Psicologia della comunicazione all’Università Cattolica di Milano. Tra i suoi ultimi libri, Selfie. Narcisismo e identità (Il Mulino, 2016).

www.giusepperiva.com

Questo articolo è di ed è presente nel numero 280 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui