Davide Lo Presti, Luca Mazzucchelli

LIBRI PER LA MENTE: L'errore di Cartesio; Il cervello infinito; Cosa rende felice il tuo cervello

Alla morte di Albert Einstein il suo cervello fu conservato nella formalina e successivamente diviso in 240 pezzettini, affidati nelle mani di altrettanti ricercatori. La speranza è che un giorno le conoscenze scientifiche ci permettano di comprendere il funzionamento dello strumento che ha permesso al fisico tedesco di concepire qualcosa di così complesso come la teoria della relatività. E magari di modificare il cervello umano rendendo la nostra specie un po’ più simile ad Einstein.

Perché non c’è dubbio che ogni invenzione, ogni scoperta, ogni concetto concepito dagli individui, come quelli di “democrazia”, “diritti” o “amore”, derivino dal groviglio di neuroni che abbiamo nella scatola cranica.

Ma qual è il rapporto tra le nostre sinapsi e i nostri pensieri? Come nascono le emozioni? Dove ha luogo la memoria? Come si sviluppa la percezione del mondo intorno a noi?

Sebbene a molti interrogativi dobbiamo ancora trovare una risposta, grazie al lavoro dei ricercatori oggi siamo in grado di comprendere alcuni processi. Magari non siamo arrivati al punto di svelare i segreti del cervello di Einstein, ma siamo sulla buona strada.

 

L'errore-di-cartesio.jpg L'ERRORE DI CARTESIO

Prima che il cervello potesse essere analizzato in laboratori scientifici, erano i filosofi a cercare di dare delle risposte. Cartesio, per esempio, distingueva tra res cogitans e res extensa, ovvero tra una parte pensante (mente, pensieri) e una parte fisica (corpo, cervello). Inoltre, secondo il dualismo cartesiano, anche ragione ed emozione dovevano viaggiare su binari diversi.

Oggi queste teorie sono state confutate da molti studi scientifici. In particolare i lavori di Antonio Damasio, descritti in quella pietra miliare che è il libro L’errore di Cartesio, dimostrano che i due sistemi interagiscono.

Emblematico al proposito il caso di Phineas Gage, un paziente che a seguito di una lesione nella zona ventromediale del cervello aveva completamente stravolto la propria personalità diventando iroso e incapace di gestire le proprie emozioni. Infatti, come dimostra Damasio, il soggetto era, sì, capace di argomentare correttamente con la logica, ma poi, a causa della lesione nella parte emotiva del cervello, si dimostrava incapace di compiere scelte. Ciò dimostra come la parte emotiva e quella razionale siano, negli individui sani, intrecciate.

L’errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello umano - Antonio Damasio, Adelphi, 440 pp., 29 €

 

 

Il-cervello-infinito.jpg IL CERVELLO INFINITO

Oggi le tesi localizzazioniste, cioè quelle che considerano ogni parte del cervello corrispondente a una ben precisa funzione, sono ampiamente superate. Come accade nel caso di traumi o lesioni, il nostro cervello dimostra di essere in grado di riorganizzarsi, rimappando le proprie funzioni.

Questa capacità, chiamata neuroplasticità, raccontata da Doidge in modo affascinante e accurato nel suo libro Il cervello infinito, è senza dubbio uno degli aspetti più sorprendenti del nostro cervello. Infatti, mentre in passato i neurologi davanti a un danno cerebrale nutrivano scarsissime aspettative di recupero e alzavano le mani in segno di resa, oggi tendono a rimboccarsi le maniche per provare nuove terapie, nella consapevolezza che, se opportunamente stimolato, il nostro cervello risponde riconfigurando sé stesso.

Ciò apre nuovi scenari, non solo nel caso di lesioni cerebrali, dove il recupero delle facoltà compromesse appare sempre più possibile, ma anche per l’invecchiamento cerebrale, visto che la capacità di apprendimento non sembra scemare con l’età. A patto, però, di stimolare adeguatamente il nostro cervello.

Il cervello infinito. Alle frontiere della neuroscienza: storie di persone che hanno cambiato il proprio cervello - Norman Doidge, Ponte alle Grazie, 416 pp., 21 €

 

 

Cosa-rende-felice-il-tuo-cervello.jpg COSA RENDE FELICE IL TUO CERVELLO (e perché devi fare il contrario)

Nonostante si tenda a considerare il cervello umano una macchina perfetta, così non è. Molti sono difatti i bias, ossia gli errori sistematici di cui il nostro cervello risente, portandoci a percezioni o decisioni fallaci.

Nel libro Cosa rende felice il tuo cervello (e perché devi fare il contrario) David DiSalvo, con stile incalzante, accompagna il lettore alla scoperta di interessanti esperimenti scientifici che svelano i “bug” del nostro sistema operativo.

Fra tutti, uno dei più insidiosi è il bias di conferma, cioè la tendenza della nostra mente a cercare conferme e a ignorare selettivamente le smentite rispetto alle proprie idee, a causa del bisogno di coerenza e costanza. Ciò porta a un irrigidimento delle nostre convinzioni, che finiamo per alimentare circondandoci di persone che la pensano come noi ed evitando la spiacevole sensazione di dissonanza cognitiva che può provocare l’esposizione al diverso.

Il suggerimento è quello di non fidarci troppo della nostra mente e talvolta di fare il contrario, aprendola a idee diverse, ascoltando gli altrui punti di vista con curiosità.

Cosa rende felice il tuo cervello (e perché devi fare il contrario) - David DiSalvo, Bollati Boringhieri, 331 pp., 13 €

 

Volumi consigliati dal gruppo Facebook “Libri per la Mente”

» Il cervello anarchico di Enzo Soresi (UTET).
Consigliato da Valentina Vismara.

» Le dieci stanze del cervello.
Facoltà e stranezze della nostra
materia grigia
di Marc Dingman (Corbaccio).
Consigliato da Leonardo Di Venosa.

» Il cervello del bambino spiegato ai genitori.
Per far crescere i nostri figli nel modo
migliore
di Alvaro Bilbao (Salani).
Consigliato da Giovanni Belmonte.

» Nella testa di Steve Jobs. La gente non sa
cosa vuole, lui sì
di Leander Kahney (Sperling
& Kupfer).
Consigliato da Federica Todino.

» Intelligenza emotiva di Daniel Goleman (BUR).
Consigliato da Marta Ronco.

 

 

 

Questo articolo è di ed è presente nel numero 286 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui