Romeo Lippi

Jovanotti il poeta della psicologia positiva

Nei testi dell’artista italiano si ritrovano molti elementi tipici di quella psicologia che si apre a tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta.

jovanotti-poeta-della-psicologia-positiva.jpg

Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è universalmente riconosciuto come uno dei più influenti e trascinanti cantanti italiani. Solo nel 2015 ha totalizzato 41 milioni di ascolti in streaming su Spotify, nel 2018 ha riempito 66 palazzetti e nel 2019 si appresta a portare sulle spiagge italiane un nuovo concept di evento musicale. Nelle sedute che faccio con i miei “atleti emotivi” (il modo in cui chiamo i miei pazienti) è uno degli artisti che cito di più e che più mi viene citato.

Perché è così amato? Con la sua vita, le sue canzoni, il suo modo di comunicare, Jovanotti pone un’attenzione consapevole alle risorse interiori della persona: mentre tanti autori si concentrano sulle difficoltà, le cadute, gli ostacoli dell’esistenza, Lorenzo fa leva su ciò che rende la nostra realtà magnifica e bella. Questo approccio alla musica si avvicina molto alla definizione che il dottor Peterson fa della psicologia positiva come «lo studio scientifico di ciò che rende la vita degna di essere vissuta».

Era il 1998 quando Martin Seligman, allora presidente della American Psychological Association, rivoluzionava il campo dello studio della mente dichiarando che la psicologia deve occuparsi di ciò che funziona nell’individuo, e non concentrarsi solo su ciò che è disturbo e malattia. Così, già nel 1993 Jovanotti inondava le radio con il brano Penso positivo e cambiava il pop italiano; la canzone recitava: «Io credo soltanto che tra il male e il bene, è più forte il bene […] io penso positivo, perché son vivo». Lorenzo sottolineava che la semplice consapevolezza di esistere è indice di possibilità, di pensiero critico e di cambiamento.

Vediamo altri 4 elementi della psicologia positiva che emergono dai pezzi dell’artista di Cortona.

[1] il potere trasformativo di cambiare punto di vista. Questo è il focus di numerose tecniche di psicologia positiva, giacché un mutamento relativamente piccolo nella tua prospettiva può portare a modifiche sbalorditive nella qualità della vita. Introdurre un’interpretazione diversa degli eventi è una semplice azione che può darti una visione radicalmente più stimolante dell’esistenza. Lorenzo ha capacità di interpretare gli eventi in modo da massimizzare il benessere e limitare il senso di colpa. Per esempio, nel brano L’alba Jovanotti cambia il punto di vista sullo scorrere del tempo; l’artista canta: «Non si può tornare indietro, nemmeno di un minuto, ma c’è ancora un margine per cominciare a vivere». Sebbene il tempo passi inesorabile e la morte si avvicini, puoi cogliere questa nuova alba come una nuova possibilità per esistere a un più alto livello di funzionamento. Nella canzone Mezzogiorno Lorenzo cambia anche il punto di vista sulla sofferenza; il testo recita: «Ogni cicatrice è un autografo di Dio». Con questo verso il cantante trasforma il dolore in un dono; il tuo penoso passato può diventare un elemento su cui puoi costruire il successo; nel ritornello dello stesso brano troviamo infatti le parole «Siamo come il sole a mezzogiorno, baby».

[2] La fiducia nelle potenzialità dell’uomo. «Abbiamo attraversato gli oceani e i continenti, ci siamo abituati ai più grandi mutamenti» è una bellissima descrizione del genere umano, che ritroviamo nel brano Tensione evolutiva, un testo che mette l’accento sulle risorse e sulla flessibilità adattiva che ha permesso alla nostra specie di prosperare. Jovanotti, nello stesso brano, stimola a ridurre il mero soddisfacimento dei bisogni materiali e a massimizzare la ricerca continua di un significato che renda l’esistenza degna di essere vissuta. L’uomo trascende l’individualismo e si spinge verso l’incontro con l’altro, nella canzone Mi fido di te, che recita: «Mi fido di te, cosa sei disposto a perdere?». La creazione di un legame umano basato sulla fiducia affronta la paura ancestrale di essere traditi, e al contempo pone le basi per alcune “magie” cognitive tipiche della psicologia positiva: se tra membri della stessa specie vi è fiducia, le paure condivise diventano possibilità; nel brano, infatti, si può trovare questo stupendo processo di cambiamento di credenze: «La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare».

[3] La gratitudine. La ricerca ha comprovato che più si è grati, più si mostra tale sentimento e più la nostra vita si colora di felicità. Nel brano Quando sarò vecchio Jovanotti non perde questa occasione e, immaginandosi già anziano, canta: «Prima che durezza ci separi, ringrazio tutti quanti, infinitamente». Nelle numerose canzoni d’amore di Lorenzo, l’altra persona è sempre riempita di riconoscenza: è grazie all’altro che avviene la nostra crescita personale. «A te che mi hai insegnato i sogni e l’arte dell’avventura, a te che credi nel coraggio e nella paura» è il ringraziamento di Lorenzo alla moglie, nella meravigliosa ballad A te. L’altro è sempre fonte di ispirazione, di miglioramento, di energia, come nei versi della canzone La mia ragazza magica, «che lancia in aria il mondo e lo riprende al volo, trasforma un pomeriggio in un capolavoro».

[4] La felicità è contagiosa. La scienza ha dimostrato che chi si circonda di persone felici ha maggiori probabilità di esserlo a sua volta, in futuro. Lorenzo lo sa bene e nel brano Il cielo immenso canta una perla di psicologia positiva: «L’amore dato non ritorna a posto, ma resta in giro e rende il cielo immenso». Jovanotti crea consapevolmente un ambiente sonoro e visivo carico di sorrisi: è il suo concerto, un rituale collettivo di benessere da cui le persone emergono stanche e soddisfatte; il suo pubblico lo si ritrova nella metafora del brano Una tribù che balla, la quale recita: «La musica fa muovere tutti, ma il battito del cuore è per tutti lo stesso». Il live è il rito musicale descritto dalla traccia L’ombelico del mondo, in cui le persone confluiscono verso il “sacerdote” Cherubini, «dove convergono le esperienze e si trasformano in espressione». Le differenze che ci rendono distanti si annullano e resta solo la felicità a fare da denominatore comune.

Romeo Lippi, psicologo e psicoterapeuta, è il fondatore del progetto “Lo Psicologo del Rock” e dell’approccio Songtherapy. Ama Vasco, i cantautori italiani e gli Oasis.
Photo Credit: 
www.facebook.com/lorenzo.jovanotti.cherubini/

Questo articolo è di ed è presente nel numero 272 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui