Il "trans-umano": verso la coscienza immortale?
La simulazione della mente e la realtà virtuale, oggi tanto diffuse, propongono ipotesi sempre più intriganti sulle forme di coscienza che è possibile realizzare e mantenere oltre la vita fisica.
Lo scienziato e filosofo Bostrom, fondatore a Oxford dell'Istituto Future of Humanity, ha ipotizzato una coscienza simulata, capace cioè – come quella umana - di attivare processi mentali basati sulle informazioni sensoriali o l'immaginazione, utili per l'adattamento dell'organismo all'ambiente. Il trans-umanesimo proposto da Bostrom integra biologia, scienze cognitive, informatica e tecnologie avanzate mirando ad emulare la coscienza individuale e a 'caricarla' su un supporto digitale (definito mind uploading). Si creerebbe così un grande data-base virtuale di menti coscienti, capaci di resistere in tempi indefiniti.
Anche l'informatico Kurzweil ipotizza che riversare la coscienza individuale nel web è un modo di assicurare la sopravvivenza dopo la fine della vita corporea. La possibilità di creare una copia virtuale di se stessi senza età, e inserirla dentro una banca-dati di massa, darebbe origine ad una umanità virtuale al di fuori dei limiti dello spazio e del tempo, un nuovo mondo di vite simulate resistenti oltre la morte.
Questa idea è stata tradotta in pratica dal miliardario russo Itskov, che nel suo ambizioso progetto Iniziativa 2045 aspira a sostituire le persone reali, fragili e mortali, con persone olografiche potenzialmente immortali. Trasformando gli individui in realistici Avatar si risponderebbe all'antica aspirazione di superare i limiti fisici della vita umana. Le tappe verso lo scopo finale partono da una copia bionica del corpo umano, riprodotto in un momento e in uno stato che sono ottimali per la persona; poi si creerà un Avatar in cui riprodurre esattamente – mediante gli attuali potenti mezzi di simulazione - il cervello e la personalità individuali, per arrivare alla persona olografica svincolata dai limiti dell'umano. Si aprirebbe così la possibilità di superare il termine della vita individuale, realizzando la potenziale immortalità cui l'umanità aspira fin dalle origini del mondo, che tutte le religioni traducono nella credenza in una vita ultraterrena e nella possibilità di 're-incarnazione', che la simulazione potrebbe adesso realizzare. Ma questa persona olografica potenzialmente immortale sarebbe realmente cosciente come la persona vivente da cui deriva?
A parte le perplessità e le critiche di tipo etico o religioso rispetto a questo slancio verso un futuro di pervasiva simulazione, rimangono i dubbi sul fatto che la coscienza sia effettivamente simulabile. E inoltre, la vita oltre la vita da chi sarebbe governata, se non da altri agenti intelligenti con poteri sulla riproduzione e conservazione della mente cosciente, cioè l'essenza stessa dell'esistenza?
Lo stesso Bostrom fondatore del trans-umanesimo di recente ha messo in guardia contro i rischi che superintelligenze sempre più dotate rispetto all'intelligenza umana possano indurre una dipendenza dell'umanità da queste macchine e creare potenziali catastrofi esistenziali: quei rischi di un 'totalitarismo cibernetico' che gli umani avvertono istintivamente immaginando umanoidi dall'intelligenza superiore, come affermato da tanta produzione letteraria e cinematografica sui robot 'troppo umani'.
Può l'umanità avvalersi del supporto delle menti intelligenti che essa stessa crea, senza finire per esserne assoggettata, ma usandole per fini positivi all'interno della vita, piuttosto che al di là di essa?
È questa una delle scommesse che la realtà virtuale e la simulazione della mente dovranno affrontare nel prossimo futuro.