Alessio Beltrami, Luca Mazzucchelli

5 condizioni che impediscono di ottenere risultati dal web

Oggi per un professionista della salute è limitativo esaurire il proprio operato all’attività di studio, sottovalutando le potenzialità del web.

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La grande differenza che esiste tra i professionisti della salute che ottengono risultati dalla comunicazione online e quelli che non ne ottengono risiede nel fare. Agire e iniziare a comunicare è il vero punto di svolta perché segna il passaggio dal gruppo silenzioso di professionisti che credono che il loro lavoro finisca con l’attività di studio al piccolo gruppo di professionisti che ha ben compreso come la comunicazione sul web sia a tutti gli effetti parte integrante del lavoro.

In realtà, c’è anche un terzo gruppo di professionisti. Al momento, non comunicano, ma hanno ben compreso il potenziale derivante dall’utilizzo del web e dei social media. Sono pronti a mettersi in gioco, ma qualcosa li frena e così rimandano a domani una scelta che avrebbero potuto fare ieri. I consigli che seguono sono per loro; stavolta, infatti, analizzeremo gli elementi più comuni che frenano molti professionisti nella fase iniziale, quel momento in cui dipende solo da noi stessi se buttarci o meno.

 LA CRITICA DEI COLLEGHI.  Questa è una paura che tocca in particolar modo quelle figure professionali che vivono un forte senso di appartenenza alla categoria. In questi casi l’idea che colleghi e addetti ai lavori possano trovare difetti, imperfezioni e criticare per ciò il nostro lavoro è inaccettabile e tanto basta a bloccare sul nascere idee e buoni propositi. (CONTINUA..)

5 condizioni che impediscono di ottenere risultati dal web

La verità è che ogni contenuto sarà passibile di critiche, succede alle pubblicazioni scientifiche che portano al Nobel e succederà anche alla nostra comunicazione online. È naturale che qualche collega possa avere idee differenti, ma il punto focale della faccenda dovrebbe sempre essere un altro: ossia come la nostra comunicazione ci aiuterà ad ottenere l’attenzione e la fiducia di nuovi pazienti. Sono loro i destinatari del nostro messaggio e questo non dovremmo mai dimenticarlo. La vera preoccupazione inoltre non dovrebbe essere rappresentata dalle critiche, bensì dall’indifferenza. È infatti quando il nostro messaggio viene ignorato che dovremmo preoccuparci.

 PENTIRSI E CAMBIARE IDEA.  Comunicare richiede di definire la nostra identità, ed ogni identità professionale riconoscibile richiede scelte. Parlo delle specializzazioni da comunicare, del nostro approccio e delle nostre idee. Molto spesso si aspetta, in attesa di capire meglio cosa comunicare per evitare di pentirsi in seguito. Sebbene sia importante trasmettere un’idea definita del nostro lavoro, è anche plausibile cambiare qualcosa nel nostro approccio. Per rendercene conto basterebbe analizzare la bibliografia dei più grandi luminari della medicina e delle scienze e vedere come nel corso degli anni abbiano spostato il loro focus e in alcuni casi siano arrivati persino a contraddire alcune delle loro tesi iniziali. Insomma, cambiare idea è umano, e quella che vogliamo costruire online è una comunicazione umana.

 NON AVERE TEMPO.  Questa è una finta giustificazione. Infatti il tempo, come ogni altra risorsa, non manca in maniera assoluta, ma manca quando un’attività non rientra nelle nostre priorità. Comunicare sul web, pet molti non è ancora diventato una priorità reale, e finché sarà così il tempo mancherà sempre. I professionisti che hanno avuto successo online hanno saputo mettere paletti rigidi alla loro agenda, destinando alla creazione di contenuti la medesima importanza di un appuntamento in studio o di una giornata di aggiornamento. Non esiste altro modo per ottenere risultati costanti nel tempo se non quello di considerare ogni secondo investito nella creazione di contenuti per il web, parte del nostro lavoro.

 NON AVERE COMPETENZE TECNICHE.  Ci piace padroneggiare app e smartphone, scattare fotografie e girare video, ma pensiamo di non avere competenze adeguate quando si tratta di esporci sul web. La verità è che tutti i professionisti della salute che hanno ottenuto risultati grazie all’online, hanno iniziato con strumenti semplici e senza grandi competenze tecniche. Sebbene la cura degli aspetti tecnici sia apprezzabile anche dagli utenti meno esperti, è anche vero che la differenza è costituita dalle nostre parole e dal nostro messaggio. Le persone cercano risposte e le comprenderanno meglio se veicolate da un video in alta definizione; ma nessuna caratteristica tecnica potrà mai compensare la carenza di risposte. Ed è proprio su questo che dovremmo lavorare.

 NON AVERE NULLA DA DIRE.  Malgrado l’esperienza professionale, le competenze e la preparazione accademica, sono parecchi i professionisti che pensano di non aver poi molto da dire. Quest’ultimo punto è collegato al primo (la paura delle critiche dei colleghi). Infatti, quando identifichiamo nei colleghi il nostro pubblico di riferimento è chiaro che ogni idea ci sembri scontata e superflua. La sfida, però, è parlare a chi del nostro lavoro sa davvero poco: i pazienti. Quando cominciamo a ridefinire le caratteristiche del nostro destinatario tutto diventa più semplice e allora ci accorgiamo di avere tanto da condividere. Su questo va anche detto che alcune tematiche sono, sì, state trattate più volte online, ma ciò che fa la differenza in questi casi è il nostro modo di raccontare le cose, poiché la forma che diamo al nostro messaggio ne condiziona la fruibilità.

 IN CONCLUSIONE... il parere dei colleghi non dovrebbe impedirci di aiutare i pazienti con i nostri contenuti. Forse cambieremo idea su qualcosa che abbiamo detto o scritto online, ma questo fa parte del percorso di ogni professionista. Il tempo per produrre contenuti non manca, siamo noi che decidiamo come usarlo. Nessuno strumento per comunicare online potrà mai rappresentare un vero limite tecnico. E infine, anche le argomentazioni più semplici e ordinarie possono essere preziose per quei pazienti che cercano risposte semplici. 


Alessio Beltrami, docente di Teorie e tecniche dei nuovi media presso l’Università Bicocca di Milano, è consulente di comunicazione specializzato in Content marketing e fondatore di ContentMarketingItalia.com

Luca Mazzucchelli, psicologo e psicoterapeuta, è direttore di Psicologia contemporanea. Ha fondato il Servizio Italiano di Psicologia Online e il canale YouTube “Psicologia con Luca Mazzucchelli”. Con Giunti Psychometrics ha pubblicato il volume Fattore 1%. Piccole abitudini per grandi risultati (2019) e, con Davide Algeri e Sara Gabri, Consulenza psicologica online (2018).

Questo articolo è di ed è presente nel numero 273 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui