Alessio Beltrami, Luca Mazzucchelli

L’investimento più intelligente per ogni professionista della salute

Vediamo in che modo creare contenuti come investimento e tre funzioni specifiche che i contenuti possono svolgere per aumentare l’attività di studio di un tecnico del benessere.

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Si dice che un professionista della salute debba riuscire a ragionare come un’impresa, e le imprese che hanno prosperato nell’ultimo secolo passando alla storia sono quelle che hanno saputo investire in modo intelligente. La qualità del proprio operato resta un tassello insostituibile, ma la capacità di investire con intelligenza le proprie risorse è il vero elemento che ha permesso ad alcune realtà di emergere.La definizione di investimento parla di “impiego di una somma di denaro nell’acquisto di valori o beni durevoli”, per questo la domanda da porci è: quali sono i beni durevoli per un professionista della salute? Quali gli investimenti che dovremmo fare per prosperare negli anni a venire?

Oggi ci concentreremo su questo, individuando quegli investimenti che si tradurranno in beni durevoli per il marketing e per la comunicazione di un professionista. L’investimento non è solo quello economico, ma interessa beni più preziosi, come il nostro tempo, le nostre energie e la nostra capacità di concentrazione. Se è vero che ogni settore professionale è interessato da trasformazioni sempre più veloci, è anche vero che esistono principi regolanti il rapporto professionista-paziente che potremmo considerare immutabili.

Per esempio, la fiducia alla base di ogni rapporto interpersonale e professionale: difficile ipotizzare una carriera come professionisti della salute senza la capacità di generare fiducia nei propri pazienti. Oppure la memorabilità, che si concretizza rendendo il nostro nome noto e facilmente ricordabile: è in base a tale principio che alcuni professionisti vengono menzionati e suggeriti attraverso il vecchio passaparola. E infine l’autorevolezza, prodotto di quell’insieme di percezioni che si generano nella testa del paziente e che non sono sempre la diretta conseguenza di valutazioni oggettive. Anche per questo il professionista rinomato non sempre corrisponde a quello più preparato, ma a quello che il percepito comune associa a una specializzazione ben definita, il che basta per renderlo autorevole in quel campo.

Potremmo dire che in passato questi 3 fattori sono stati raggiunti da alcuni professionisti in maniera empirica, cioè senza una chiara consapevolezza dei processi che li avevano prodotti. Oggi è invece possibile lavorare in modo più preciso sfruttando gli strumenti del web e alcuni principi di marketing e comunicazione utili a trasformare ogni sforzo in fiducia, notorietà e autorevolezza. Ciò che dobbiamo fare è investire nel modo più saggio le nostre risorse.

La creazione di contenuti – il cosiddetto “content marketing” – è alla base di questa piramide strategica e rappresenta il miglior investimento che ogni professionista della salute possa fare. È un investimento perché, a differenza di altre attività di marketing discontinue, come pubblicità, sconti e campagne di coupon, rappresenta una fonte di reddito costante per il nostro futuro.
I contenuti creati oggi, se effettuati con criterio, daranno i loro frutti negli anni a venire senza bisogno di altri sforzi da parte nostra.

[1] Associare il nostro nome a benefici specifici. Il paziente non ragiona in termini di qualifiche professionali e specializzazioni tecniche, però è molto attento al suo beneficio finale. Potremmo dire che guarda il mondo delle professioni della salute dalla propria prospettiva e associa in base alla propria scala di valori, nomi e benefici diretti. Per quale beneficio vorremmo essere ricordati? Ecco dove dobbiamo iniziare a creare contenuti capaci di sottolineare la nostra autorevolezza in materia, non da un punto di vista accademico ma pratico. Le risposte ideali sono quelle che si inseriscono nella quotidianità, e questa dovrebbe essere la forma dei nostri contenuti. Una volta creati, articoli, video ecc. costituiranno il nostro investimento per il futuro, perché quei contenuti continueranno a raccontare qualcosa di noi anche dopo che il nostro sforzo sarà terminato. Insomma, quell’investimento di energie e tempo che tanto ci pesa, e che a volte sortisce in noi il dubbio di sprecare il nostro tempo, sarà la nostra salvezza.

[2] Rendere memorabilI la nostra immagine e il nostro nome. Nella nostra rete sociale e professionale alcune persone si fanno ricordare più di altre, e ciò a parità di esperienze condivise. Se analizzassimo le motivazioni alla base di questo fenomeno, troveremmo una costante: ci ricordiamo bene di chi ha prodotto contenuti significativi. Nella vita quotidiana i contenuti sono le parole che pronunciamo e le azioni che ci vedono protagonisti, mentre nel mondo online tali elementi diventano video, immagini e quello che scriviamo sul nostro blog e sui social media. Questi contenuti, però, saranno grigi e vuoti finché non aggiungeremo un elemento di personalità, ed è proprio in quel momento che le persone inizieranno a ricordare il nostro nome con più facilità. Essere ricordati in un mondo di indifferenza e superficialità è un privilegio riservato a pochi, non è qualcosa che possiamo acquistare, e i contenuti sono la vera moneta di scambio che governa l’economia dei ricordi.

[3] Creare familiarità e fiducia. Più informazioni raccogliamo su un argomento e più ci sentiamo sicuri al riguardo. Ciò accade anche con le persone. Conoscere informazioni, vederne il volto, sentirne la voce e acquisire gradualmente confidenza rende familiari persone che non abbiamo mai incontrato dal vivo. È in tal modo che chi ci ha conosciuto online compie i primi passi sul ponte della fiducia, ma, senza contenuti, questo non sarebbe stato possibile. Pretendere che il paziente faccia il primo passo senza aver raccolto informazioni significa chiedergli di compiere un salto nel buio.

Ancora una volta, investire nella creazione di contenuti garantisce un ritorno che non sarebbe possibile ottenere in altro modo e senza richiederci un investimento continuo. In conclusione, possiamo dire che investire tempo ed energie nella produzione di contenuti è una mossa sostenibile e perfettamente compatibile con le nostre risorse. Ciò che ci viene richiesto è semplice: trasferire competenze ed esperienza in un formato facilmente fruibile da parte dei pazienti.

 

Alessio Beltrami, docente di Teorie e tecniche dei nuovi media presso l’Università Bicocca di Milano, è consulente di comunicazione specializzato in content marketing e fondatore di ContentMarketingItalia.com

Luca Mazzucchelli, psicologo e psicoterapeuta, è direttore di Psicologia contemporanea. Ha fondato il Servizio Italiano di Psicologia Online e il canale YouTube “Psicologia con Luca Mazzucchelli”. Ha pubblicato il volume Fattore 1%. Piccole abitudini per grandi risultati (Giunti Psychometrics, 2019) e, con Davide Algeri e Sara Gabri, Consulenza psicologica online (Giunti Psychometrics, 2018).

Questo articolo è di ed è presente nel numero 272 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui