Redazione Psicologia Contemporanea

Il colloquio di lavoro: 101 domande di cui non avere più paura

Ogni mese, circa mezzo milione di volte, su Google si ricerca la frase “domande per il colloquio di lavoro”, a cui vanno aggiunte le ricerce simili, tipo “Cosa dire in un colloquio”. La maggior parte delle persone vive il colloquio di lavoro con ansia e, in alcuni casi, con terrore. Non c’è da meravigliarsi, dal momento che molto spesso i momenti in grado di cambiare la vita si presentano proprio sotto forma di colloqui di lavoro. 

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Un’intera vita può ridursi a quello che fai in pochi minuti decisivi. Il modo in cui ti comporterai nei 30-90 minuti di colloquio, determinerà non solo quale lavoro farai ma anche come trascorrerai la maggior parte del tuo tempo.

Un terzo della nostra vita adulta, infatti, la trascorriamo al lavoro. Se pensi che la metà degli altri due terzi la trascorriamo dormendo (o forse passando notti insonni pensando al lavoro), ti renderai conto di quanto sia importante scegliere il lavoro giusto.

Dal lavoro che farai, dipendono anche tante altre cose: dove vivrai e quello che vedrai ogni giorno, il tuo reddito, il tuo status sociale e probabilmente anche il tuo partner, considerando che il 19% di noi trova l’anima gemella sul luogo di lavoro. Non è esagerato, quindi, dire che dal lavoro che fai dipende la tua felicità personale.

Per tutti questi motivi non stupisce che chi deve affrontare un colloquio di lavoro sia nervoso, ma, per quanto l’idea possa spaventare, c’è il tempo e la possibilità di prepararsi adeguatamente.

Prepararsi cercando risorse su Internet si rivela spesso una scelta poco vantaggiosa perché si rischia di imparare delle risposte preconfezionate che i selezionatori sentiranno ripetere ad oltranza ed è facile intuire come ciò non possa portare ad alcun risultato soddisfacente.

Per molti candidati il colloquio sembra essere vissuto come una tombola di frasi fatte piuttosto che una conversazione franca tra due estranei. Le risposte preconfezionate sono sbagliate perché non danno al selezionatore la possibilità di capire chi sei. Se fino a qualche anno fa il colloquio era basato quasi esclusivamente sulle capacità e sulle esperienze, oggi è centrato sulla personalità  e sul tuo modo di pensare.

Oggi, le aziende non assumono CV, ma assumono persone. Riuscire ad essere se stessi durante un colloquio di lavoro può sembrare difficile e addirittura rischioso, ma non lo sarà se stai cercando il lavoro giusto per te.

Ti potrebbero fare centinaia di domande durante un colloquio di lavoro, ma si tratta solo di tante varianti di un numero più ristretto di argomenti. Nel libro “Why you? Il colloquio di lavoro: 101 domande di cui non avere mai più paura”, James Reed, amministratore delegato di Reed, una delle più grandi agenzie di selezione del personale del Regno Unito, alla luce di un database che conta oltre 7 milioni di CV e di oltre centinaia di migliaia di ore di selezione del personale da parte dei suoi collaboratori, ci fornisce una serie di domande che ti aiuteranno a preparti a quello che potrebbe essere il momento più importante della tua vita.

Ognuna dell 101 domande presenti nel libro è introdotta da due brevi paragrafi: “La vera domanda” e “Strategia vincente”, che hanno rispettivamente la funzione di farti capire meglio la domanda e di aiutarti a ricordare cosa dovresti dire. “La vera domanda” è sostanzialmente il dialogo interiore del selezionatore, quello sta realmente pensando ma che non può dire a voce alta. La “Strategia vincente” è una sintesi di indicazioni su come rispondere a quella particolare domanda. 

A titolo esemplificativo, analizziamo la domanda “Perché ha risposto all’annuncio?”. La vera domanda, in questo caso, è “Sa fare quello che serve a noi? Sa di cosa abbiamo bisogno?”. La “Strategia vincente” sarà fare in modo che in ogni parola della tua risposta siano presenti le caratteristiche richieste dalla posizione. Sarà utile che parli delle esigenze dell’azienda prima di menzionare le tue. 

I colloqui, e in generale avere successo in azienda, hanno molto meno a che fare con le competenze di quanto tu non creda, e molto di più con la mentalità. Nel libro si affrontano anche aspetti legati alla motivazione e personalità, ma anche a competenze come il decision-making, leadership, capacità di adattamento e affidabilità. Con la giusta preparazione, non vedrai più il colloquio come un tormento, ma come un grande colpo di fortuna, un vantaggio, qualcosa che dovresti afferrare con tutte le forze che hai.