Guido Sarchielli

Per un equilibrio tra lavoro e famiglia

Negli ultimi anni sempre più attenzione è stata posta, a livello sindacale, politico e di organizzazione imprenditoriale, sull'esigenza di armonizzare il lavoro con la vita familiare e privata. Si pensi, tra gli altri, ai congedi parentali, a orari di lavoro flessibili, a forme di walfare aziendale.

 

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«Il lavoro m’impegna molto e mi sembra di avere sempre meno tempo di quanto vorrei per stare con mia figlia... del resto, anche per ritrovarmi con le mie amiche devo fare i salti mortali... Insomma, la fatica e la tensione lavorativa non restano in ufficio e spesso mi sento insoddisfatta per la vita che faccio».

«Quando ho finito il lavoro ho bisogno di qualcuno con cui rilassarmi e che possa capirmi. Altrimenti il giorno dopo comincio a lavorare già con le pile scariche. Per fortuna il mio compagno è un buon ascoltatore... il suo sostegno mi aiuta molto. Tra l’altro, parlando, spesso ricevo dei suggerimenti o addirittura delle soluzioni brillanti per i miei problemi lavorativi»

«Da quando lavoro nell’ufficio risorse umane ho apprezzato sempre più l’importanza di una buona comunicazione con i giovani lavoratori per stimolare il loro impegno. Ora penso che questo mi stia aiutando molto anche ad ascoltare i miei due figli adolescenti con tutti i loro problemi».

«Non è facile per una lavoratrice tenere insieme lavoro e famiglia. Sei sempre sotto pressione. Però devo dire che con le capacità che ho sviluppato grazie al mio lavoro di informatico ora posso aiutare meglio i miei figli anche nei loro problemi scolastici».

Questi sono alcuni esempi della variegata relazione tra famiglia e lavoro: il primo sottolinea l’invadenza del lavoro nella vita privata, il conflitto tra i due poli come fonte di stress più volte denunciata dagli psicologi per i suoi possibili effetti deleteri sul benessere e la salute delle persone; gli altri tre sono più articolati perché segnalano il possibile interscambio, non sempre negativo, tra lavoro e vita personale.

In effetti, negli ultimi anni si è sviluppata una notevole sensibilità verso la ricerca di un equilibrio tra lavoro e vita personale, che ha permesso di ampliare la prospettiva iniziale giustamente preoccupata di tamponare le conseguenze più negative di tale rapporto. Man mano che interventi legislativi (per esempio sui congedi parentali), politiche sociali (per esempio sui servizi per l’infanzia) e intelligenti decisioni di organizzazioni pubbliche e private (per esempio orari di lavoro flessibili e welfare aziendale) hanno creato le condizioni di base per ridurre i principali conflitti tra lavoro e vita personale (familiare), è divenuta possibile una più accurata analisi della relazione tra i due ambiti.

Pertanto, per correggere la convinzione della impossibilità di far convivere in modo soddisfacente il ruolo lavorativo e quello familiare si sta sempre più assumendo un’ottica di psicologia positiva capace di valorizzare le numerose evidenze che emergono a favore dell’interdipendenza fra tali ruoli. (...CONTINUA SULLA RIVISTA)

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