Andrea Giuliodori

Sconfiggere la pigrizia grazie al principio di resistenza

Spesso, per indolenza, ci convinciamo che le cose più alla nostra portata sono anche le migliori. Ovviamente, non è sempre così. Motivo per cui ogni volta dovremmo scegliere la strada migliore, non la più breve.

sconfiggere la pigrizia.jpg

«Ogni volta che sento il bisogno di fare qualcosa, mi sdraio fino a quando non va via» ha detto il regista e sceneggiatore Paul Terry. Un recente studio condotto presso lo University College di Londra ha messo in evidenza una sconvolgente realtà: siamo pigri, dannatamente pigri!

Be’, in realtà non c’è nulla di sconvolgente: la pigrizia è del tutto naturale. Anzi, la natura stessa è pigra. Pensa all’acqua, all’elettricità o al tuo gatto: scelgono sempre il percorso di minor resistenza. Ciò che ho trovato particolarmente interessante dello studio inglese, quindi, non sono state le sue conclusioni (ovvie), quanto piuttosto le motivazioni, individuate dai ricercatori, alla base di questa nostra innata pigrizia. Insomma, c’è una ragione ben precisa se preferiamo il divano alla palestra, Netflix all’esame di diritto privato o il dolce all’insalata, e questa ragione non è necessariamente quella che molti si aspettano…

 

L’esperimento sulla pigrizia

L’esperimento a cui accennavo poc’anzi è stato alquanto ingegnoso. Vediamolo un po’.

I partecipanti sono stati messi di fronte a uno schermo al quale era collegata una leva simile a un joystick. Sullo schermo è stata poi proiettata una “nuvola” di puntini, che poteva spostarsi o verso destra o verso sinistra. Tutto quello che dovevano fare i partecipanti era muovere la leva (il joystick) nella stessa direzione in cui stava andando la nuvola di puntini in quel momento. Come potrai immaginare, la totalità dei partecipanti è riuscita a portare a termine il semplice compito che era stato loro assegnato.

Sconfiggere la pigrizia grazie al principio di resistenza

Questo finché, a loro insaputa, i ricercatori non hanno introdotto una piccola variante: la leva usata dai partecipanti, infatti, era truccata e nel corso dell’esperimento, a un certo punto, diventava leggermente più dura ogni volta che il partecipante iniziava a spostarla nella direzione in cui stava andando la “nuvola” dei puntini.

Risultato? La netta maggioranza dei partecipanti ha iniziato a muovere il joystick nella direzione opposta rispetto al verso delle immagini mostrate sullo schermo. Tra l’altro, questo cambio comportamentale è avvenuto completamente a livello subconscio. Addirittura la quasi totalità delle persone, al termine dell’esperimento, ha affermato con sicurezza di avere sempre mosso la leva nella direzione della nuvola di puntini, come da istruzioni ricevute. In pratica, il cervello dei partecipanti li ha ingannati pur di far loro prendere il sentiero di minor resistenza. Per spiegare questo fenomeno, i ricercatori hanno fatto ricorso alla seguente interessante metafora.

L’inganno della mela più vicina

Immagina di essere in un frutteto e di dover raccogliere delle mele. Probabilmente le sceglieresti in base alla loro dimensione, alla loro forma e al loro colore, giusto? Sbagliato! La verità è che la tua decisione probabilmente sarebbe influenzata anche dalla posizione delle mele: il tuo cervello, insomma, ti spingerebbe a credere che le mele che sono più facili da raggiungere sono anche le più belle e succose. A quanto pare, la fiaba della volpe e l’uva è più reale di quanto c’immaginiamo.

In definitiva, siamo per natura pigri, tendiamo naturalmente a scegliere il percorso di minor resistenza, non perché sia quello corretto o più adatto a noi, ma perché il nostro cervello ci inganna, rendendo tale percorso più attraente di quello che realmente è.

L’obiettivo primario del nostro cervello, così, è farci risparmiare energie, non farci perseguire gli obiettivi per noi più importanti. E pur di non farci faticare troppo il cervello è disposto a creare una realtà immaginaria (leggi: “scusanti”). Perché, ricorda: lo scopo della tua mente è la tua sopravvivenza, non la tua felicità.

Prendere finalmente consapevolezza di questo ennesimo bias cognitivo può fare un’enorme differenza nella nostra vita. Ma vediamo perché.

Vincere la pigrizia grazie al principio di resistenza

Quello che non ti ho ancora detto, infatti, è che una minoranza dei partecipanti dello studio londinese ha continuato a muovere la leva nella direzione giusta anche se ciò comportava di fare più fatica. Ecco, questi “eroi” possono insegnarci qualcosa; possono insegnarci che, a volte, per raggiungere le vette a cui aspiriamo non dobbiamo rifuggire la resistenza che inevitabilmente incontreremo, ma piuttosto dobbiamo andarle incontro.

È quello che nel mio nuovo libro, Riconquista il tuo tempo, chiamo “principio di resistenza”. Lo abbiamo visto, è nella nostra natura scegliere il percorso più facile e anni di condizionamenti e distrazioni a buon mercato non hanno fatto altro che rafforzare questa nostra predisposizione naturale alla pigrizia. Eppure, la resistenza può essere un’eccezionale maestra, una bussola in grado di guidarci nella realizzazione dei nostri sogni. Tutto quello che dobbiamo fare è iniziare a guardarla con occhi nuovi.

Invece di cadere nell’antico inganno del nostro cervello e considerare gli immancabili ostacoli e le ineluttabili difficoltà come i segnali di un percorso sbagliato, dovremmo imparare a vedere queste resistenze come la conferma che siamo sulla strada giusta. Dovremmo abbracciarle senza esitazione.

Citando lo scrittore e sceneggiatore Steven Pressfield, «Quando decidiamo di creare qualcosa – arte, commercio, scienza, amore – o di diventare una versione più alta e nobile di noi stessi, noi scateniamo nell’universo una reazione uguale e contraria. Questa reazione è la Resistenza. La resistenza è una forza attiva, intelligente e maligna – instancabile, implacabile e inesauribile – il cui unico scopo è impedirci di diventare la migliore versione di noi stessi e di raggiungere i nostri obiettivi più ambiziosi. L’universo non ci è indifferente. È attivamente ostile. […] Non potremo mai eliminare la Resistenza. Non andrà mai via. Ma possiamo superarla in astuzia e arruolare tra le nostre fila alleati altrettanto potenti».

A volte, la realtà semplicemente è spiacevole. A volte, per realizzare i nostri obiettivi dobbiamo fare cose che non ci va di fare. A volte, dobbiamo smettere di ingannarci e alzare il fondoschiena.

Oggi, non credere a tutto quello che ti racconterà la tua mente: ti sta mentendo. E non scegliere la strada più facile – scegli la strada giusta.

Questo articolo è di ed è presente nel numero 269 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui