Philip Zimbardo

Philip Zimbardo: l'omicidio George Floyd e il Pigment Power

Il colore della nostra pelle, dei nostri occhi o dei nostri capelli è importante? Lo psicologo italo-americano Philip Zimbardo ci offre una lettura dell'omicidio George Floyd e del Pigment Power a partire dall'esperimento sociale "A class divided" di Jane Elliott.

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Sono Phil Zimbardo, presidente dell’Heroic Imagination Project di San Francisco. Voglio condividere con voi le mie riflessioni sul recente omicidio di George Floyd e sulle proteste internazionali che ha generato, che ho inserito nel più ampio contesto storico del “Pigment Power”, “Potere del Pigmento”.

Perché il pigmento domina l’orgoglio nella nostra umanità condivisa?
Perché è importante il colore della nostra pelle?
Perché è importante il colore dei nostri occhi?
Perché è importante il colore dei nostri capelli?

Queste sono tutte caratteristiche esterne che variano ampiamente tra persone di diverse nazioni.

Dovrebbero importare più della nostra intelligenza, della nostra moralità, della nostra compassione o della meraviglia e delizia per la nostra comune natura umana?
Questa questione ovviamente mette in contrasto il nucleo del nostro Essere Interiore con elementi fisici del nostro apparire esterno, usati troppo spesso ed erroneamente come costruzioni sociali dell’autostima.

Il nostro elenco potrebbe essere prontamente ampliato per includere altre differenze: sono veramente importanti la nostra altezza, il nostro peso, le dimensioni del nostro naso?

Tutte queste caratteristiche facciali e corporee contavano molto per Adolf Hitler, nella sua visione della Germania come la perfetta nazione ariana, piena di biondi dagli occhi azzurri con nasi piccoli: le caratteristiche esterne dei nazisti, intesi come la razza superiore che aveva il diritto di dominare e distruggere in tutte le nazioni considerate inferiori. La propaganda nazista visualizzò questi mitici perfetti giovani di Hitler come in contrasto con quelli con la pelle scura, o con il naso grosso tipico degli ebrei: I nemici da distruggere.

4 aprile 1968: il reverendo Martin Luther King Jr. viene assassinato da un sicario bianco a Memphis, nel Tennessee. I disordini della protesta scuotono l’America. Il sindaco di Chicago Daly ordina alla polizia di “sparare per uccidere”.

5 aprile 1968: la signora Jane Elliott, insegnante in una terza elementare nella città agricola di Riceville nell’Iowa, che conta circa 850 persone, tutte bianche, tutte cristiane, sta preparando il suo esercizio di classe sulla Fratellanza. Ha in programma di concentrarsi sulla difficile situazione dei nativi americani. Ma cambia la sua idea e la sua lezione mentre riflette sul significato dell’omicidio di Martin Luther King. Si chiede come possa insegnare ai suoi amati 28 studenti a sperimentare personalmente il potere della discriminazione arbitraria. La signora Elliott, per farlo, sceglie come diabolico strumento il “colore degli occhi”.

Informa la classe di avere appena appreso che le persone con gli occhi marroni sono inferiori alle persone con gli occhi azzurri, fornendo una serie di esempi per confermare questa distinzione. Poi mette in atto delle azioni conseguenti: dà ai bambini dagli occhi azzurri dei colletti e dice loro di farli indossare ai compagni di classe con gli occhi marroni, in modo da renderli più distinguibili. Fa sedere i bambini con gli occhi marroni nei banchi in fondo alla classe e gli impone di non andare nemmeno a pranzo fino a quando i bambini con gli occhi azzurri - superiori - non hanno finito.

Sorprendentemente questi bambini, cresciuti conoscendosi molto bene dalle classi precedenti e dai contatti familiari, iniziarono immediatamente a essere ostili verso i loro compagni ora “inferiori”. Li hanno maltrattati con accuse sprezzanti e scontri fisici. “È stato il giorno peggiore della mia vita”, ha affermato, piangendo, una ragazza dagli occhi marroni.

Ma le cose andarono meglio per lei il giorno successivo, quando la signora Elliott spiegò di aver fatto un errore: erano le persone con gli occhi blu a essere inferiori e quelle con gli occhi marroni a essere superiori.

La sofferenza che i ragazzi e le ragazze con gli occhi marroni avevano manifestato il giorno precedente aveva creato una tolleranza per i loro amici dagli occhi blu? Niente affatto!

La discriminazione arbitraria ha mostrato ancora di più il suo lato peggiore quando i bambini dagli occhi marroni hanno immediatamente reso ai loro compagni ciò che avevano ricevuto il giorno prima: insulti pieni di rabbia contro di loro, che ora erano chiaramente inferiori e meritavano di essere puniti per avere il colore degli occhi sbagliato.

La brillante dimostrazione della signora Elliott sulla facilità e rapidità di come la discriminazione arbitraria si imponga su tutto nella sua sfera di influenza - allo stesso modo in cui il nostro attuale Covid-19 si sta imponendo su milioni di persone - è ancora più significativa ora, nel 2020, rispetto a quasi 40 anni fa.

Vi prego di vedere il potente documentario dell’esercizio fatto dalla signora Elliot, A Class Divided, su PBS.Org.

Ecco il link: https://www.pbs.org/video/frontline-class-divided/

Un poscritto aggiornato.

Immediatamente dopo essermi reso conto del suo potente esperimento di psicologia sociale, ho invitato Jane Elliot a condividere le sue brillanti intuizioni con i miei studenti e con tutta la facoltà della Stanford University.

Jane Elliott ha continuato nella sua nuova carriera di “Custode della consapevolezza della discriminazione” con adulti di diversa estrazione e professione. Dimostra la facilità e la rapidità con cui la discriminazione domina il buon senso sulla base di qualsiasi caratteristica fisica arbitraria casuale, come il saper arricciare o meno la lingua. Coloro che sanno arricciare la lingua sono la classe superiore, quelli che non ci riescono appartengono, ovviamente, alla classe inferiore.

Per vedere di più su questa energica signora di ormai 87 anni in azione, guardate i link seguenti.

Qui Jane Elliott sta parlando, di recente, con Jimmy Fallon (notare che la sua felpa proclama: “Dio ha creato una razza, la razza umana”): https://youtu.be/f2z-ahJ4uws

Guardate un recente esperimento della discriminazione arbitraria tra persone con gli occhi azzurre e persone con gli occhi marroni che Jane ha fatto in Gran Bretagna: https://youtu.be/Nqv9k3jbtYU

Ed ecco un formidabile documentario sulla missione della sua vita:https://www.youtube.com/watch?v=1mcCLm_LwpE

Grazie per la vostra premurosa preoccupazione, ora e sempre di più, nel nostro futuro incerto.

Dr. Zimbardo

 

Philip George Zimbardo, professore emerito all’Università di Stanford, è uno psicologo statunitense noto a livello internazionale. Tra i suoi libri tradotti in italiano, La cura del tempo. Superare i disturbi post-traumatici con la nuova psicologia della Prospettiva Temporale (con R. e R. Sword, Giunti Psychometrics, 2019) e Vivere e amare. Guarire dal passato, abbracciare il presente, creare il futuro ideale (con R. Sword, Giunti Psychometrics, 2019).