Elettra Pezzica

Parenti e salute

Esiste un legame tra i rapporti sociali che intratteniamo e il nostro benessere fisico?

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Esiste un legame tra i rapporti sociali che intratteniamo e il nostro benessere fisico? La ricerca sostiene di sì: diversi studi, nel tempo, hanno mostrato come la qualità della relazione con il nostro partner abbia una ricaduta non solo sul nostro umore e sulla nostra emotività, ma anche sulla nostra salute a lungo termine. In altre parole, le persone coinvolte in rapporti amorosi stabili e supportivi sarebbero mediamente più “in forma” dal punto di vista fisico rispetto a coloro che vivono relazioni più tese e conflittuali.

Una nuova ricerca, pubblicata sul Journal of Family Psychology, ci dice qualcosa in più: la qualità dei rapporti con i nostri parenti (genitori, fratelli o familiari allargati) avrebbe un impatto ancor più significativo. Per arrivare a questa conclusione, un team di ricercatori dell’Università del Texas ha analizzato i dati di circa 2800 americani, che sono stati monitorati per un periodo complessivo di vent’anni, dal 1995 al 2014. In particolare, sono state effettuate 3 misurazioni a distanza di dieci anni: nel 1995-96, nel 2004-06 e infine nel 2013-14. In ognuna delle 3 rilevazioni, i partecipanti hanno risposto a domande relative alla qualità delle loro relazioni famigliari, in termini sia di tensione percepita (per esempio, «Escludendo il tuo partner, con quale frequenza i membri della tua famiglia ti criticano?») sia di supporto ricevuto («Quanto puoi contare sull’aiuto della tua famiglia se hai un problema serio?»). Le stesse domande sono state poi poste in riferimento al partner, sempre in termini sia di tensioni e conflitti («Quanto spesso discuti con il tuo partner?») sia di sostegno («Il tuo partner
quanto ti apprezza?»). La salute è stata misurata sulla base del numero totale di condizioni di cattiva salute, come ictus, mal di testa e altre condizioni mediche, esperite nei 12 mesi precedenti alle rilevazioni. Ogni volta, i partecipanti valutavano anche la loro salute generale, da «eccellente» a «scarsa».

I risultati hanno mostrato che una maggiore tensione nelle relazioni famigliari rilevata in un particolare momento era associata a un maggior numero di condizioni di cattiva salute e a una peggiore autovalutazione del benessere fisico dieci anni dopo. Similmente, un maggior sostegno famigliare ricevuto era associato a un migliore stato di salute nella rilevazione successiva. Contrariamente alla ricerca precedente, la qualità della relazione con il partner a una rilevazione non aveva alcun peso sulla salute riscontrata alle rilevazioni successive. 

«Siamo rimasti sbalorditi dal fatto che non esistesse alcuna correlazione tra clima emotivo nella relazione con il partner e salute», ha detto Sarah Woods, autrice principale dello studio. I ricercatori teorizzano che la mancanza di tale associazione potrebbe essere dovuta al fatto che le relazioni amorose possono terminare, mentre le relazioni famigliari hanno più probabilità di mantenersi nel tempo, insieme al loro effetto. In un’epoca in cui le unioni avvengono in più tarda età, quando è più facile che si interrompano o che diversi partner si avvicendino nel tempo, il peso connesso alle relazioni famigliari può essere particolarmente rilevante. «In coloro che soffrono di una condizione cronica, un clima emotivo famigliare negativo può peggiorare la salute nel tempo; al contrario, un supporto famigliare può migliorarla», conclude Woods. «Questo è il motivo per cui incoraggio sempre i pazienti a portare i familiari con loro alle visite con i curanti, e a creare un dialogo aperto sulle loro condizioni di salute e sulle preoccupazioni. Avere quel supporto ha sicuramente un effetto significativo sulla qualità della vita e sul benessere».

Articolo di Elettra Pezzica

Woods S. B., Priest J. B., Roberson P. N. E. (2019), «Family versus intimate partners: Estimating who matters more for health in a 20-year longitudinal study», Journal of Family Psychology, doi: 10.1037/fam0000600

Questo articolo è di ed è presente nel numero 278 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui