Manuela Bina, Silvia Bonino

Guida spericolata

Per gli adolescenti la possibilità di spostarsi autonomamente è
 un passo importante nello sviluppo dell’autonomia dai propri genitori. La guida però comporta seri rischi per la loro incolumità.

Guida spericolata

Gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte fra i 15 e i 24 anni, non solo in Italia. Le cause sono molteplici e riconducibili a numerosi fattori, di tipo individuale e sociale, specifici dello sviluppo adolescenziale, che operano a diversi livelli: cognitivo, emotivo, motivazionale, relazionale.

Il primo fattore chiamato in causa è l’inesperienza, che si traduce in particolare nella ridotta capacità di individuare e valutare in tempo utile situazioni pericolose. La probabilità di essere coinvolti in un incidente stradale è, infatti, decisamente maggiore nei primissimi mesi dal conseguimento del permesso di guida, con una diminuzione graduale nei diciotto mesi successivi. Tuttavia, i giovani neo-patentati hanno un maggior numero d’incidenti rispetto ai neo-patentati adulti. Già lo scopo  principale per cui gli adolescenti guidano – svago e incontro con i coetanei al di fuori del controllo degli adulti – li espone maggiormente a situazioni rischiose: guida nelle ore notturne, stanchezza e sonnolenza (a cui gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili), guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope e in compagnia dei coetanei.

Ancor più, gli adolescenti guidano in maniera più rischiosa rispetto agli adulti: commettono un maggior numero di infrazioni, guidano a velocità superiori, tendono a non rispettare le distanze di sicurezza, oltre ad attuare condotte di deliberata ricerca del rischio nel traffico.

PSICOLOGIA DELLA GUIDA PERICOLOSA

Gli adolescenti attribuiscono minore pericolosità a comportamenti e situazioni potenzialmente rischiose, e al contempo sopravvalutano le proprie abilità di controllo (illusione di controllo). Essi mostrano una più ridotta capacità di valutazione corretta del rischio, che è stata recentemente ricondotta ad aspetti maturativi, quali l’incompleto sviluppo della corteccia prefrontale. Questo immaturità potrebbe, però, anche costituire una risorsa, in quanto la maggiore plasticità neuronale può favorire l’apprendimento e lo sviluppo di adeguate competenze nella valutazione del rischio in situazioni specifiche come la guida. La guida pericolosa, come altri comportamenti a rischio per la salute, comporta per gli adolescenti diversi vantaggi, certi e immediati, che rendono attraente il comportamento e mettono in ombra le possibili ripercussioni negative. In particolare, la guida pericolosa è funzionale al raggiungimento di obiettivi significativi in relazione ai compiti di sviluppo tipici dell’età, come la ridefinizione della propria identità e la costruzione di relazioni soddisfacenti con i coetanei. (...)

PREVENIRE GLI INCIDENTI

Le misure di prevenzione vanno attuate fin dalle prime esperienze di guida e, per essere efficaci, devono agire a più livelli, data la molteplicità dei fattori coinvolti. Rispetto all’inesperienza, la guida accompagnata (patente conseguita dopo lungo periodo di guida affiancati da un adulto esperto) e il permesso di guida graduale (GDL – graduated driving licence), che abbina alla guida accompagnata alcune limitazioni nella guida automa dei neo-patentati (come il divieto di guida nelle ore notturne e con passeggeri adolescenti), hanno permesso di ridurre gli incidenti tra il 15 e il 30%. (...)

Questo articolo è di ed è presente nel numero 254 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui