Elettra Pezzica

Empatici già a 5 mesi?

Secondo un recente studio pubblicato sul British Journal of Psychology già a 5 mesi i bambini sono capaci di provare empatia nei confronti degli altri.

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Un recente studio pubblicato sulla rivista British Journal of Psychology mostra la capacità di bambini di soli 5 mesi di essere sensibili ai sentimenti degli altri, in questo caso a quelli di una vittima di bullismo. Attraverso due esperimenti, i ricercatori israeliani della Ben-Gurion University Negev e della Hebrew University hanno fornito nuove prove che contraddicono la teoria secondo la quale l’empatia si svilupperebbe solo a partire da 1 anno di età, sostenendo anche che già sotto i 6 mesi i bambini sarebbero in grado di trarre conclusioni complesse sul mondo sociale che li circonda.

Nel primo esperimento, a un campione di 27 bambini tra i 5 e i 9 mesi è stato mostrato un video con un personaggio a forma di rettangolo, dotato di occhi, intento ad arrampicarsi su una collina. A un certo punto il personaggio incontra una figura a forma di cerchio, con cui scende dalla collina, mostrando chiare sensazioni positive o neutre. Nel secondo video, un’altra figura rettangolare incontra una figura a forma di cerchio che invece la ostacola nella salita e la spinge indietro. La figura rettangolare mostra diverse manifestazioni di angoscia, tra cui il pianto.

Successivamente, i ricercatori hanno sottoposto i partecipanti allo studio a un “test di preferenza”, una metodica utilizzata in psicologia dello sviluppo in caso di bambini molto piccoli. Hanno presentato ai bambini un vassoio con le due figure rettangolari e valutato a quale delle due si avvicinassero. Oltre l’80% dei bambini sceglieva la figura che era stata vittima di bullismo e che aveva espresso evidente angoscia, mostrando, secondo le interpretazioni dei ricercatori, una preferenza empatica nei confronti della “vittima”. 

È importante sottolineare che quando, in un secondo studio, ai bambini veniva mostrato lo stesso insieme di figure, senza indicazioni sul contesto e sul perché vi fosse tristezza o uno stato d’animo positivo, questi non mostravano alcuna preferenza per nessuna delle due figure. In altre parole, i bambini non mostravano più una preferenza per il personaggio quando esprimeva lo stesso disagio, ma senza una ragione apparente.

«I risultati del nostro studio indicano che, anche durante il primo anno di vita, il bambino è già sensibile ai sentimenti degli altri e può anche trarre conclusioni complesse sul contesto di una particolare manifestazione emotiva», ha commentato la dottoressa Florina Uzefovsky, responsabile del laboratorio di bio-empatia della Ben-Gurion University. 

I risultati di questo lavoro si collocano all’interno di un nuovo filone di ricerca che si occupa di esplorare e fornire crescenti prove dell’emergere della compassione umana e della moralità fin dalla più tenera età. 

di Elettra Pezzica


Bibliografia:
Uzefovsky F., Paz Y., Davidov M. (2019), «Young infants are pro-victims, but it depends on the context», British Journal of Psychology, DOI: 10.1111/bjop.12402

Questo articolo è di ed è presente nel numero 277 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui