Santo Di Nuovo

Dove va la psicologia contemporanea?

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Il numero 287 di Piscologia contemporanea, dedicato a "La psicologia nel terzo millennio. Eredità e prospettive", riporta una rassegna di articoli di aggiornamento sulle linee di tendenza della psicologia, a livello internazionale, nei suoi diversi ambiti sia teorici che applicativi. Nella prima parte, in particolare, saranno considerate le sfide attuali per i ricercatori di psicologia e per chi applica la disciplina nei contesti sociali (spesso queste due funzioni coincidono nelle stesse persone). I campi applicativi sono diversi: la scuola, l’orientamento, il lavoro, lo sport, il diritto, l’intelligenza artificiale e i suoi prodotti. Campi spesso distanti tra loro, ma interconnessi nell’attività dello psicologo.

L’ambito clinico, quello sociale e di comunità, la psicologia del ciclo di vita, le dinamiche di gruppo e organizzative trasversali agli altri settori, sollecitano problemi nuovi rispetto a quelli delle origini della psicologia che conosciamo dai manuali, e richiedono dunque risposte nuove. Perché i contesti sociali sono cambiati, e la psicologia deve rispecchiare questo cambiamento, se non vuole restarne fuori, isolata in quelle che Tajfel chiamava “torri d’avorio”. E deve trovare metodi nuovi: nelle pagine seguenti sono evidenziati nelle schede che contengono dimensioni più specificamente operative dei temi trattati. Metodi e tecniche, fondate su criteri di attendibilità e validità scientifica, qualificano la psicologia scientifica e la differenziano da quella che leggiamo e vediamo proclamata sui media, basata sul “buon senso” (e spesso neppure quello…).

Quindi tanti oggetti, metodi e campi di applicazione per la psicologia contemporanea. Diversi dal passato, diversi tra loro. Dal riconoscimento di questa diversità deriva la proposta, da più parti avanzata, di non considerare più la psicologia come scienza unitaria, ma di parlare di psicologie. La rassegna che qui presentiamo, oltre che aggiornare lo stato dell’arte della ricerca e della professione psicologica nel mondo, potrà dire qualcosa sulla possibilità di trovare un elemento unitario in una scienza che da oltre un secolo cerca di rispondere a esigenze conoscitive e culturali, ma anche ai bisogni delle persone, dei gruppi e delle società.

I contributi presentati consentono di concludere che sono l’approccio epistemologico e i metodi di analisi della soggettività ad essere specifici della psicologia come scienza unitaria che, usando questo approccio comune e le conoscenze che ne derivano, può applicarle ad oggetti e campi anche molto diversi tra loro.

Proprio basandosi sulla specificità e sulla peculiarità di obiettivi e metodi può valutare scientificamente l’efficacia e l’efficienza procedurale dei propri interventi su individui e gruppi sociali. E può incontrarsi e cooperare in modo trans-disciplinare con le scienze affini che si occupano degli stessi oggetti con metodi diversi, mantenendo la propria identità all’interno di progetti condivisi.

Tutto ciò rafforza la rilevanza della psicologia tra le scienze sociali e della salute ma anche all’interno delle scienze cognitive del cui “esagono” fa parte. E al tempo stesso consolida la capacità di rispondere a domande sociali, che la psicologia è pronta a leggere e interpretare nelle loro dimensioni più profonde e attuali.

 

 

Questo articolo è di ed è presente nel numero 287 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui