Luciana d'Ambrosio Marri

Come comunicare per essere leader

Vediamo qual è una comunicazione ottimale da parte di un o una leader, che tenga conto delle varie modalità in cui attualmente si è operativi in un’organizzazione e del rispetto e della valorizzazione della diversity.

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Se è vero che uno tsunami digitale travolge tutti i campi, non solo i media, come ha affermato Giampiero Gamaleri, sociologo e esperto di comunicazione, e se è sempre più attuale che il medium è il messaggio, come ha sostenuto McLuhan, rivoluzionando il campo delle teorie e comunicazioni di massa, oggi dobbiamo riflettere anche sui rapporti di comunicazione professionali in epoca di accelerato smart working. Soprattutto per meglio comprendere e approcciare come un/una leader comunica con i suoi collaboratori.

È chiaro che il contenuto della comunicazione ha un ruolo fondamentale, come lo hanno la dialettica dei rapporti sociali e quindi anche quella dei rapporti gerarchici e professionali all’interno dell’organizzazione. L’innovazione tecnologica e la velocizzazione dei tempi della relazione umana rendono quasi contemporanee azione e reazione, e lo spazio/tempo pensiero rischia di subire una riduzione pericolosa. Ciò soprattutto se va a scapito della riflessione che spesso è invece (per fortuna!) necessaria per rapportarsi in modo adeguato ed efficace nella relazione interpersonale, senza per questo inibire l’autenticità delle persone, ma, caso mai, attutendo la reazione spontaneistica e puramente emotiva nella dinamica dei rapporti.

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Questo articolo è di ed è presente nel numero 285 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui