Anna Oliverio Ferraris

Bullismo: come difendersi

Il fenomeno del bullismo è noto ed è stato spesso affrontato dal punto di vista del bullo.
Come si può, invece, intervenire per aiutare la vittima a difendersi? Che suggerimenti si possono dare ai genitori?

bullismo.jpg

Mio figlio Luca, prima media, racconta di offese, vessazioni verbali, minacce e anche percosse da parte di un suo compagno di classe.
Nei primi anni erano molto amici, stavano sempre insieme, poi in quinta Luca ha cominciato a dire che l’amico lo “comandava” e che lui si era stancato; quindi si è trovato altri amici e la coppia si è allargata ad altri. Per un po’ tutto bene. Ultimamente la situazione è precipitata in aggressioni da parte di questo ragazzino e un altro (Luca dice che è il suo servitore): entrambi non perdono occasione (compleanni, allenamenti sportivi, intervalli a scuola) per innescare comportamenti di scherno e di vessazione nei suoi confronti. Luca ne parla a casa e noi cerchiamo di dargli qualche consiglio seguendo il buon senso.

Oggi l’ennesimo episodio. Un compleanno, io ero presente ma sono volutamente rimasta con i genitori. Luca, appena usciti, mi ha raccontato: scherni, minacce, “sei uno stronzo, uno sfigato, una merda, non ti meno perché ti ammazzerei e non voglio finire al carcere minorile”. Gli altri bambini presenti non hanno preso la parte di Luca, anche se lui li frequenta regolarmente. Non credo che abbia paura, ma soffre della situazione, era molto provato quando raccontava... anche se non piangeva.

Ho provato a parlare con la mamma del ragazzo, ma ho trovato un muro di gomma: sono loro le vittime, coppia separata, il padre se ne è andato, ha un’altra famiglia e via dicendo. La professoressa ripete: “In classe non appare nulla di strano”, ma durante l’intervallo è al piano terra a prendere il tè.

Luca è bravo a scuola, ha molti amici, ma non è aggressivo e nemmeno prepotente, non sono sicura che abbia gli strumenti per difendersi. È un tipo sensibile e vorrei poterlo aiutare. Qualche tempo fa, ai calci del suo amico ha risposto picchiandolo, io gli ho detto che ha fatto bene».

LA VULNERABILITÀ DELLE VITTIME

Questo racconto è emblematico. Si disquisisce molto su come frenare i bulli, assai meno su come rafforzare le vittime.

Freemium

Vuoi proseguire la lettura?

Accedi per leggere l’articolo completo. Altrimenti crea un account sul nostro sito e scopri tutti i vantaggi riservati agli utenti registrati.

Accedi

Questo articolo è di ed è presente nel numero 241 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui